Spaccio in centro a Somma. Fratelli d’Italia denuncia: «Spudorata evidenza»

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SOMMA LOMBARDO – «Mai come ultimamente si manifesta in tutta la sua più spudorata evidenza, anche se chi dovrebbe accorgersene pare piuttosto indifferente e ormai i cittadini rassegnati». Niente giri di parole. Fratelli d’Italia solleva un caso tanto sensibile quanto percepito: le zone di spaccio a Somma Lombardo. Un asse, specifica il secondo gruppo d’opposizione, che va da largo Sant’Agnese alla stazione, lungo viale Maspero. E dove «alla vita quotidiana della gente comune si mescolano presenze che ormai paiono solo ombre a tutti. Ma sono persone in carne e ossa che bivaccano in pieno centro città». Un modo per sottolineare che «dobbiamo avere il coraggio di dire, anche se non possiamo averne la certezza, che pare siano pronte a compiere un commercio sicuramente illegale». In merito interviene anche il sindaco Stefano Bellaria: «Credo che ogni forza politica abbia il diritto di fare segnalazioni. Ma il modo migliore è circostanziare ogni episodio, per dare una mano concreta alle forze dell’ordine».

Modalità e conseguenze

«Camminando, si incontrano facilmente drappelli di personaggi che osservano attentamente l’avventore come per capire se trattasi di possibile “amico” o di sguardo indiscreto pronto alla delazione di ciò che potrebbe scorgere», rende noto il gruppo guidato in consiglio comunale da Manuela ScidurloUna fotografia dell’area tra largo Sant’Agnese e la stazione ferroviaria in cui «il plateale passaggio della bustina da tasca a tasca, piuttosto che il sistema più grottesco del fortuito incontro seguito dal giretto in auto intorno all’isolato, sono scene all’ordine del giorno». E affondano: «Addirittura è diventato d’uso nascondere la “merce” nei pertugi più disparati, magari nella nicchia dei contatori di qualche condominio, attendendo che il destinatario possa ritirarla». Una denuncia, quella del circolo FdI, che va anche oltre «all’illegalità di questa attività». Ma guarda a «tutte le conseguenze connesse che destabilizzano la quiete pubblica». Intanto, «a nessuno fa piacere passare in mezzo a questi traffici, come il trovarsi accidentalmente in possibili regolamenti di conti». Senza dimenticare «la non meno importante eventualità che tali sostanze vengano portate fino all’interno dei plessi scolastici, minacciando così la salute fisica e mentale dei nostri figli. E proprio nei luoghi in cui quest’ultima dovrebbe primeggiare».

Prima il confronto, poi la pubblicazione

La questione viene ora sollevata sulla rivista civica Spazio Aperto. Durante l’ultimo consiglio comunale c’era stato un momento di confronto, causato dall’ipotesi di non vedere l’articolo pubblicato. Almeno due i motivi. Da una parte, la questione tecnica, dovuta alla mancata presenza di un rappresentante di FdI in Commissione Garanzia per discutere il materiale da far uscire nel nuovo numero. Dall’altra il fatto che si trattasse di un tema particolarmente delicato. Alla fine, a seguito di ulteriori incontri, si è deciso per il via libera, offrendo uno spazio al gruppo di centrodestra per dire la sua.

Ordine, legalità, decoro

Resta fermo il fatto che «non si vuole incolpare nessuno in particolare per tale trascuratezza», sottolinea FdI, grata alle forze dell’ordine per l’impegno contro la microcriminalità in città e consapevole delle numerose operazioni anti-droga compiute negli ultimi anni in città.  Ma l’obiettivo è «ricordare, ancora una volta, all’amministrazione comunale che deve assolutamente attendere al diritto alla sicurezza dei propri cittadini, sinonimo di ordine stabile per una serena vivibilità del proprio contesto abitativo». Viene quindi rimarcata l’importanza di «valutare dei piani efficaci per ripristinare l’ordine, la legalità e soprattutto il decoro di Somma». Anche perché la «pur insostituibile ed efficiente» stazione dei carabinieri locale necessita di «un supporto, considerando l’estesa area da monitorare». Da qui la proposta di «adottare enti accreditati che, organizzati con personale preparato, possano pattugliare le diverse zone nevralgiche, segnalando all’occorrenza alle forze dell’ordine ogni situazione anomala». Ricordando che già «la loro stessa presenza possa fungere da deterrente per le attività criminose». A chiudere, il pressing sul «potenziamento della videosorveglianza, purché funzionante (soprattutto per tale scopo e non tanto per provabili contravvenzioni al solito bersagliato cittadino)». Da valutare come «una ulteriore misura da adottare: attendiamo repentini provvedimenti, senza esitazioni o rimandi».

«Circostanziare i fatti»

Dal fronte della maggioranza prova a dare un quadro della situazione il primo cittadino. «Noi siamo fiduciosi del lavoro che stanno svolgendo carabinieri e polizia locale». Dando indicazioni su come avanzare eventuali segnalazioni: «È importante che siano precise, perché altrimenti rischiano di essere inefficaci». Giusto informare l’amministrazione comunale, prosegue, «e spiegando bene i fatti si possono aiutare le forze dell’ordine a risolvere i problemi». Un messaggio che vuole arrivare a tutti i cittadini. Ma anche alle forze politiche, «altrimenti sembra un espediente per accalappiare consenso. Ma siccome auspico che non sia questo l’obiettivo, invito ad agire in maniera diversa».

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