Sospesa la festa di Sant’Antonio a Varese: falò “a porte chiuse” o rinviato a febbraio

falò Varese

VARESE – La festa di Sant’Antonio a Varese non potrà svolgersi neanche quest’anno nella sua veste tradizionale. L’appuntamento di metà gennaio alla Motta rientra infatti tra gli eventi a rischio assembramento vietati dalle ultime disposizioni del Governo. Non ci saranno dunque le bancarelle, mentre per il Falò i Monelli della Motta tengono aperte al momento due ipotesi: a porte chiuse o rinviato di un mese.

Vietati gli assembramenti

L’articolo 6 del D.L. 24 dicembre 2021 n. 221 prevede che su tutto il territorio nazionale fino al 31 gennaio 2022 “sono vietati le feste, comunque denominate, eventi a questi assimilati e i concerti che implichino assembramenti in spazi aperti”. Una normativa di cui il Comune di Varese ha preso atto, disponendo con una determinazione dirigenziale la sospensione della sagra di Sant’Antonio alla Motta. Non potranno così essere allestite le storiche bancarelle che da sempre fanno da contorno alla manifestazione popolare dedicata al santo. Contestualmente Palazzo Estense ha anche revocato l’autorizzazione all’evento “Varese, I Sapori delle Feste” organizzato dalla Pro loco. Se le bancarelle non si potranno tenere sarà invece confermata la parte religiosa della festa della Motta. Le celebrazioni si terranno come da calendario: saranno previste limitazioni per partecipare alle messe, mentre la benedizione degli animali sarà realizzata in forma ridotta e senza pubblico.

Due ipotesi per il Falò

Non è ancora stata presa invece una decisione definitiva per il Falò di Sant’Antonio. Al momento sono due le ipotesi al vaglio dei Monelli della Motta. Il piano A, a cui puntano gli organizzatori, è quello di rinviare l’evento al mese di febbraio, nella speranza che la situazione dei contagi migliori e vengano meno le limitazioni alle manifestazioni pubbliche. In questo modo il falò potrebbe tornare ad essere un momento di festa per la città vissuta dai varesini, seppur con tutte le cautele del caso. Ma se la situazione pandemica non darà spiragli positivi è già pronto il piano B, ovvero il falò a porte chiuse (ovvero chiuso al pubblico), così come già successo l’anno scorso. L’evento si terrebbe in quel caso nella data tradizionale del 16 gennaio, con la possibilità di seguire l’accensione solamente da remoto in diretta streaming. La decisione verrà presa a giorni. «Venerdì avremo un appuntamento con il prefetto – fanno sapere i Monelli della Motta – vedremo quale sarà la situazione ed entro settimana prossima decideremo come procedere».