Strade Bianche, la straordinaria impresa di Tadej Pogacar

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Tadej Pogacar vittorioso in Piazza del Campo a Siena

Un capolavoro alla maniera dei grandi, dei più grandi. Cominciano a scarseggiare gli aggettivi per raccontare Tadej Pogacar e le sue imprese, diventa sempre più difficile non ricorrere al paragone con Eddy Merckx che il Maestro Ernesto Colnago più volte ha proposto.

Ieri sulle Strade Bianche Tadej Pogacar, che lo scorso anno era stato settimo, ha regalato un altro strepitoso saggio della sua forza, della sua classe, della sua bravura ciclistica.

Due fiammate di Julian Alaphilippe nella prima parte del settore numero 8 – quello di Monte Sante Marie, quello dedicato a Fabian Cancellara – e in risposta Tadej Pogacar ha fatto la cosa che gli riesce meglio: ha attaccato e se n’è andato via tutto solo. Potente, impressionante, incontenibile: il talento sloveno della UAE Emirates ha guadagnato secondo dopo secondo, andando a firmare un nuovo, splendido capolavoro che vale la sua 34esima vittoria da quando e’ passato professionista nel 2019. 

Cinquanta chilometri di azione solitaria, affrontando da solo gli sterrati e il vento contrario per lunghi tratti, inseguito dal gruppo dei migliori – forte di circa 25 elementi – che ha tentato invano di ricucire lo strappo. Nessuno mai aveva messo a segno un’azione simile alla Strade Bianche: l’attacco vincente più lungo finora era quello di Kolobnev, 19 chilometri e mezzo nella prima edizione della classica toscana.

Nel tratto numero 9, quello di Montaperti, all’inseguimento di Pogacar sono partiti Wellens, Narvaez, Asgreen, Valverde e Simmons, con Asgreen e Valverde che poi sono rimasti da soli all’inseguimento di Pogacar e si sono disputati il podio con il quasi 42enne spagnolo che ha staccato il rivale, è giunto secondo e subito dopo il traguardo è andato ad abbracciare Pogacar. Terzo, Kasper Asgreen a 41”.

LA CORSA. L’azione che ha caratterizzato la prima parte della corsa è stata promossa da Lilian Calmejane (AG2R Citroën), Davide Martinelli (Astana Qazaqstan), Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè), Edoardo Zardini (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Simone Bevilacqua e Sergio Garcia (Eolo-Kometa), Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert) e Marco Brenner, Leon Heinschke (Team DSM). Prima la caduta di Martinelli, poi il cedimento di altri corridori, così sono rimasti solo Calmejane, Zoccarato, Van der Hoorn e Brenner, ma la loro fuga si è conclusa quando è scoppiata la bagarre tra i grandi.

A condizionare la corsa per molti è stata la caduta avvenuta al km 100 nel settore di Lucignano d’Asso, quando almeno metà gruppo è finito a terra a causa di una folata di vento in campo aperto e impressionanti sono state le immagini del volo del campione del mondo Alaphilippe.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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