Tensioni e divisioni: FdI Varese si spacca davanti alla Santanché. Giordano saluta

VARESE – Si spacca Fratelli d’Italia. E la frattura si consuma nel maniera più plateale possibile, davanti ai vertici provinciali, Andrea Pellicini, e regionali Daniela Santanché. Si sapeva che l’incontro di questa sera sarebbe stata la resa dei conti. Frutto di incomprensioni, incompatibilità, litigi, dissidi, registrazioni di diverbi fatti girare in maniera galeotta. Ingredienti che si sono accumulati in un partito che con il passare del tempo è diventato una pentola a pressione. E che questa sera (lunedì 4 aprile) è scoppiato.

La frattura

Con il gruppo di Salvatore Giordano (una quindicina di militanti) che lascia la sala: «Non ci fanno parlare»; «E’ una buffata»; «Questi non sono Fratelli d’Italia». Non l’addio ufficiale, «perché adesso c’è rabbia e dobbiamo capire cosa fare», ma una rottura che difficilmente si ricomporrà. Nonostante le parole di Daniela Santanché: «Siamo un partito, non una caserma. Normale che ci si confronti. Ma un partito in crescita come il nostro non si può e non si deve spaccare». E invece accade.

Il passaggio di consegne e la tensione che sale

Le avvisaglie ben prima dell’inizio dell’incontro con Giordano che si scontra verbalmente con Castiglia. Lì vola anche qualche insulto. La coordinatrice regionale deve ancora arrivare, ma il clima è già caldo. E non lo raffredda il commissario Giuseppe De Bernardi Martignoni, il quale relazione sul suo mandato. E sulla difficoltà di «un partito in cui non c’è dialogo, perché manca la volontà da parte di qualcuno di parlare». Martignoni non fa sconti, ricorda la doppia identica mozione, il doppio gazebo e parla di una linea politica in consiglio che «ha fatto del nostro partito una burletta per tutta Varese. Siamo l’opposizione. Con una Lega che sonnecchia e Forza Italia che fa gli accordi con Galimberti, potremmo fare un’opposizione dura e invece, abbiamo fatto ridere Varese».

Per niente Fratelli

Apriti cielo. L’ultima fila della sala, dove c’è quasi tutto il gruppo Giordano, si fa sentire. «Questa è una buffonata», urla qualcuno. E si arriva al limite del parapiglia. Che non si placa nemmeno quando in sala arriva Daniela Santanché. La situazione è lì lì per esplodere, o forse di arrivare al punto in cui tutti, seppur per strade diverse volevano giungere, ovvero quello di dirsi addio. E continuare a pensare, ognuno con le proprie ragioni, di aver difeso ed essere i custodi della destra a Varese.

La lunga replica – fuori dalla sala – di Giordano