Terziario, crescita lenta nel Varesotto. 100 negozi in meno, bene ristoranti e bar

Ai lati Alessandro Castiglioni e Giuseppe D'Aquaro degli Enti Bilaterali. Al centro il professor Alessandro Minello

VARESEUn sistema economico in ripresa, tra luci e ombre. Il General report del terziario in provincia di Varese restituisce una fotografia asimmetrica del territorio. Nel complesso c’è una crescita complessiva, anche se lenta, ma sono numerose le differenze sia tra settore e settore (segno meno per il commercio, meglio invece il turismo) che per quanto riguarda le aree geografiche. Tra le soluzioni da mettere in campo percorsi di sistema che sappiano coinvolgere tutti i diversi campi.

Occupazione in crescita

I dati, illustrati oggi, mercoledì 8 febbraio, emergono dall’indagine effettuata dall’Osservatorio sul Terziario degli Enti Bilaterali di Varese, e sono relativi al primo semestre del 2022 (qui il report precedente). A presentare i risultati il docente di Economia all’Università Ca’ Foscari di Venezia Alessandro Minello. «I dati generali – esordisce – segnalano la crescita sia del numero delle attività che degli imprenditori e dell’occupazione». Il terziario registra un aumento di 291 imprese, con un + 0,6%. Ottima la performance del settore dei servizi, aumentato di 351 nuove aziende e buon risultato per il turismo grazie ai 45 ristoranti e bar che hanno avviato una attività. Segno meno invece per il comparto del commercio che tra gennaio e giugno 2022 ha visto abbassare definitivamente la saracinesca di 99 negozi con la perdita di 202 posti di lavoro. All’opposto il terziario avanzato con 2.262 avviamenti e soprattutto il turismo con 3.305 assunzioni. Al 30 giugno 2022 Varese mantiene la posizione di quinta provincia della Lombardia per numerosità di imprese terziarie, dopo Milano, Brescia, Bergamo e Monza Brianza. Dall’indagine (nell’immagine sotto) emergono inoltre differenze tra le singole aree territoriali.

Commercio in sofferenza

Entrando nel dettaglio dei singoli settori salta subito all’occhio la situazione di difficoltà del commercio. «A soffrire di più – osserva Giuseppe D’Aquaro, presidente Ente Bilaterale Commercio – sono le piccole realtà familiari. C’è un’importante spinta verso il commercio online». Dopo la crescita del 2021, con 76 unità in più, nel 2022 riaffiora lo spettro di una crisi che coinvolge sia le attività all’ingrosso (-1%), che al dettaglio (-0,3%). In difficoltà in particolare il comparto dello sport e cura della persona (-2%) e gli alimentari (-0,7%). Per quest’ultimo si registra un calo di 159 posti di lavoro. Aumenta invece la vendita online (+8,2%). Più dei tre quarti delle attività del commercio sono concentrate tra l’area di Varese, Busto e Gallarate.

Bene il turismo, ma resta il gap con il Vco

Segno più invece per il turismo, anche se la crescita (+0,6%) è più limitata rispetto allo sviluppo improvviso del 2021 (+3%). Sono i bar e i ristoranti, in continua ripresa dopo le perdite tra 2019 e 2020 (-129 attività) a mantenere un trend positivo: +45 le attività nella ristorazione. «Il turismo registra una tenuta – osserva il presidente dell’Ente Bilaterale Turismo Alessandro Castiglioni – è un settore in cui è importante investire in professionalità. C’è una crescita di occupazione, ma in molti casi si tratta di contratti precari». In ambito turistico emerge però ancora un forte gap con i “cugini” del Piemonte, in particolare per la capacità di attirare i visitatori provenienti dalla vicina Svizzera, che nel Vco sono il doppio rispetto al Varesotto. «È un problema probabilmente anche di racconto del territorio – osserva il professor Minelli – c’è molta potenzialità che ancora si può esprimere nel Varesotto».

I servizi trainano la crescita

Quindi i servizi, con il terziario avanzato che continua a trainare la crescita imprenditoriale provinciale. Nel corso dell’ultimo quadriennio, il comparto dei servizi si è dimostrato determinante per la crescita del settore terziario, apportando al sistema economico un totale di +1.126 unità locali, con una crescita complessiva del +4,4% dal 2018 al 2021. Il primo semestre del 2022 registra un ulteriore incremento del tessuto imprenditoriale (+351 pari al +1,3%), concentrato prevalentemente nei servizi alle imprese (+195 pari al +2,7%), che in corrispondenza dell’avvento della crisi pandemica hanno subito una vera e propria accelerazione. Infine le possibili soluzioni per far sì che la crescita nei prossimi mesi sia più netta e meno asimmetrica (nell’immagine sotto la situazione attuale): dalle indicazioni che emergono dall’indagine spiccano la necessità di percorsi di sistema che abbraccino tutto il terziario, così come politiche a favore dell’imprenditorialità giovanile.