Tumore alla mammella, progetto pilota a Malnate: la Breast Unit in consultorio

VARESEParte da Malnate un’iniziativa che non ha eguali sul territorio nazionale dedicata alla prevenzione del tumore alla mammella. Il progetto è stato presentato oggi, 9 marzo, nella sede di Ats Insubria a Varese, e vede il coinvolgimento di numerose istituzioni e associazioni. La novità rispetto ad altre proposte simili è quella di portare “in trasferta” l’esperienza della Breast Unit dell’Asst dei Sette Laghi per un totale di 12 giornate di visite, con un’analisi che riguarda anche l’aspetto genetico.

Una rete per le donne

Più di 1000 donne all’anno, sempre più giovani, si ammalano di cancro al seno nel territorio di Ats Insubria. Questo dato si allinea ad un altro dato più rassicurante: la guarigione supera il 95% dei casi se la diagnosi è precoce. Ecco perché diventa sempre più fondamentale la prevenzione. L’iniziativa è promossa da Comune di Malnate, Fondazione della Comunità di Malnate, Fondo Pinuccia Spadotto, La Città delle Donne e Caos (Centro ascolto operate al seno), con il patrocinio di Regione Lombardia, Ats Insubria, Asst Sette Laghi, Centro di ricerche in Senologia dell’Università dell’Insubria e Opi Varese. Un’ampia rete di istituzioni, professionisti e associazioni che si sono uniti per lanciare un progetto pilota di sensibilizzazione del tumore alla mammella che rappresenta la prima proposta di questo tipo promossa a livello nazionale. A differenza dei consueti open day organizzati anche sul territorio in questo caso l’orizzonte temporale sarà più ampio, con la durata di un anno intero, e un’ulteriore peculiarità è data dalla presenza sul posto a Malnate dei professionisti dell’Asst Sette Laghi, con la Breast Unit e un pool di medici e specialisti che effettueranno non solo uno studio clinico ma anche una valutazione genetica.

12 date fino a marzo 2023

L’iniziativa si rivolge alle donne residenti a Malnate dai 35 ai 49 anni e dai 75 anni in su, ovvero quelle fasce di età che sono attualmente escluse dallo screening. Le donne malnatesi potranno prenotarsi per una visita senologica presso il consultorio di Malnate in piazza Libertà 1. Non si tratta di un’iniziativa una tantum, ma di un calendario completo di appuntamenti, che si svolgeranno a cadenza mensile. Si partirà il 26 marzo e si proseguirà nei mesi successivi nelle seguenti date (che cadono sempre di sabato mattina, dalle 8.30 alle 13.30): 9 aprile, 14 maggio, 11 giugno, 9 luglio, 24 settembre, 22 ottobre, 26 novembre e 3 dicembre. Si proseguirà anche nel 2023, il 21 gennaio, il 4 febbraio e il 4 marzo. 12 date in tutto: l’obiettivo è anche quello di avere al termine del progetto una fotografia del territorio di Malnate. Per prenotare la visita si può contattare il numero 380 1765276 dalle 17 alle 19 il lunedì, mercoledì e venerdì, a partire dal 14 marzo. Per la visita non serve l’impegnativa, ma è consigliato portare gli esami precedenti svolti. Sono stati coinvolti anche i medici di base di Malnate, che promuoveranno l’iniziativa tra i pazienti e con cui si farà squadra se dalle visite emergeranno casi sospetti.

Valutazione genetica

A spiegare i dettagli del progetto è stata Francesca Rovera, responsabile dalla Breast Unit dell’Asst Sette Laghi. «Rispetto ai tradizionali open day la novità è la presenza dello studio genetico. La peculiarità è indagare la paziente non solo clinicamente ma facendo anche una valutazione genetica: ci sono donne che non hanno la malattia in atto ma hanno una predisposizione. Oltre alla visita senologica somministremo un questionario alle donne che sarà poi valutato». La dottoressa Rovera ha ricordato anche l’attività della Breast Unit varesina. «A Varese ogni anno sono circa 800-900 i nuovi casi di tumore alla mammella diagnosticati. L’anno scorso abbiamo operato quasi 600 neoplasie della mammella e tra le donne operate dalla nostra Breast Unit il 16% hanno meno di 45 anni e il 7% meno di 40. Negli anni c’è stato un lieve ma costante trend di riduzione della mortalità, grazie alle nuove terapie e anche alla prevenzione. Sensibilizzare la popolazione fa già parte del percorso diagnostico». Adele Patrini, presidente di Caos, ha sottolineato l’importanza della prevenzione per contrastare l’incidenza della malattia e il collegamento tra istituzioni e associazioni. «La cosa più importante è questo link tra ospedale e territorio. Questo progetto inizia a sviluppare in modo concreto quella che è la riforma sanitaria».

Il ruolo del volontariato

Un aspetto sottolineato anche dal presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti, che ha fatto un plauso alle realtà del volontariato e ha illustrato le novità che coinvolgeranno il territorio in ambito sanitario, soffermandosi sul ruolo dei consultori, realtà protagonista in questo progetto. «In quasi tutte le case di comunità saranno presenti dei consultori e abbiamo approvato in Regione un odg che va a rafforzare l’alleanza tra i consultori familiari, i servizi psicopedagogici delle scuole e i servizi sociali comunali». Anche Lucas Maria Gutierrez, direttore generale di Ats Insubria, ha sottolineato il ruolo del terzo settore. «Ats ringrazia le Associazioni di volontariato oncologico per il loro fondamentale lavoro ed è orgogliosa di potere ospitare il Tavolo delle Associazioni operanti sul territorio dell’Insubria». Il direttore sanitario di Asst Sette Laghi Lorenzo Maffioli ha osservato come lavorare insieme al volontariato e alle istituzioni sia un dovere etico e morale.

L’impegno di Malnate

«Malnate si è sempre distinta per la capacità di creare rete – ha rimarcato invece il sindaco di Malnate Irene Bellifemine – questo progetto è una best practice che spero venga ampliata nel tempo». Per la Fondazione della Comunità di Malnate era presente il vicepresidente Antonio Franzi: «Abbiamo ritenuto necessario sostenere anche questa iniziativa, che va nel solco dell’impegno malnatese nel versante della prevenzione oncologica». Infine Tania Furini del Fondo Pinuccia Spadotto: «Questo è un progetto di eccellenza, siamo disponibili come fondo a cercare altre sfide e altri progetti da finanziare e a cui affiancarci».