BUSTO ARSIZIO – In piazza San Giovanni le visite di prevenzione sono in corso a pieno ritmo e i vandali che hanno imbrattato la clinica mobile sono stati già dimenticati: per “Senologia al Centro” è l’ora del taglio del nastro, il secondo a Busto Arsizio a dodici mesi di distanza dalla prima tappa in assoluto del progetto varato dalla Lilt varesina in partnership con il Gruppo Gnodi. E in sottofondo risuonano le note di “Buon compleanno”.
Il taglio del nastro
«I numeri dimostrano che questo sforzo serve» sottolinea il presidente della Lilt varesina, Ivanoe Pellerin. In provincia già 660 visite, quasi 800 in tutta Italia nel primo anno di attività della clinica mobile (in 45 metri quadrati due sale visite con ecografo e mammografo) realizzata appositamente dal Gruppo Gnodi di Somma Lombardo. «I numeri ci stanno dando ragione, in termini di adesioni e di seguito» afferma Irene Mesisca, direttore generale del Gruppo. E fino a domani sera, 15 ottobre, i medici proseguiranno senza sosta ad accogliere le tante donne che si sono prenotate, per l’ennesimo “sold out”.
Chi c’era
Per il taglio del nastro c’era anche stavolta una nutrita rappresentanza istituzionale. Dall’europarlamentare “di casa” Isabella Tovaglieri al consigliere regionale e presidente della commissione sostenibilità sociale Emanuele Monti. Dalla vicesindaco Manuela Maffioli, che ha elogiato «un progetto made in Busto che sta facendo scuola» all’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, che ha ricordato, a partire dalla sua esperienza personale che «siamo sopravvissute, il percorso è in salita ma insieme è più facile». E ancora gli assessori Maurizio Artusa e Salvatore Loschiavo, il consigliere Alessandro Albani, la vicepresidente della Provincia di Varese Valentina Verga, l’ex senatrice Erica D’Adda, l’ex assessore Miriam Arabini e il direttore sanitario di ASST Valle Olona Claudio Arici, oltre ai rappresentanti dei main sponsor II Gigante, Poste Italiane, Allianz Bank e Hupac. In mostra in piazza anche il nuovo calendario LILT: ogni mese, spiega la volontaria Stefania Speroni, «una persona che ha affrontato la patologia oncologica e che ci mette la faccia per far vedere la vita “oltre” la malattia».