Un’ impegnativa estate italiana

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Sull'estate italiana splende il sole. Sarà vero?

Sarà un autunno impegnativo” manda a dire Giorgia Meloni dall’Albania dove ha trascorso alcuni giorni di vacanza ospite del premier Edi Rama. Per la stragrande maggioranza degli italiani, già l’estate si è rivelata impegnativa. L’aumento, a volte sconsiderato, dei prezzi basta e avanza per catalogare come difficili questi ultimi mesi. Così che tante famiglie sono state costrette a trascorrere il Ferragosto fra le mura di casa. Per mancanza di soldi. E non serve soffermarsi oltre su una situazione nota a tutti, al centro dell’attenzione mediatica e, più o meno con convinzione, dei dibattiti della politica. La quale, perlomeno con le chiacchiere, ha dato sostanza a questa “impegnativa” estate italiana.

Pensiamo alla benzina: a parole, il costo del pieno alla pompa sarebbe dovuto diminuire o stabilizzarsi in scia all’esposizione del prezzo medio (!). Invece ha toccato vette impensabili su alcune tratte autostradali, come la Milano-Varese. “Via le accise” hanno berciato da Roma. Infatti. Nel nostro Paese le tasse valgono sempre il 56 per cento del prezzo del carburante, le più alte d’Europa. Cosa dire ancora del caro-voli, che ha pregiudicato le ferie di buona parte degli italiani? E gli alberghi, i ristoranti, gli scontrini assurdi di certi bar: un florilegio di rincari. Appunto, sconsiderati.

Che poi si annunci un autunno denso di sfide per il governo, non c’è dubbio. Pensiamo, ad esempio, alla legge di bilancio, alla riforma della Giustizia, alla ratifica del Mes, al teso dibattito sul salario minimo, alle questioni fiscali e, chi più ne ha più ne metta. Per finire con l’immigrazione, raddoppiata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un enorme problema per Giorgia Meloni che, nonostante i suoi sforzi diplomatici, gli appelli e le mediazioni internazionali, non si ferma né, tanto meno, si riduce. A fronte di tutto ciò, ritroviamo una società sempre più violenta quanto distratta rispetto a ciò che accade all’intorno. Femminicidi  e prevaricazioni sono purtroppo all’ordine del giorno. Fenomeni preoccupanti, è persino banale dirlo. A chi tocca porre rimedio? Ma poi, esiste un rimedio alla violenza imperante? Per non dimenticare l’urgenza di mettere mano al dissesto idrogeologico di vaste aree del Belpaese, le cui conseguenze sono esasperate dal clima impazzito.

Il contesto attuale ci distrae dal guardare oltre il confine del nostro orticello. Chi si interessa più dell’aggressione russa all’Ucraina? Eppure, le conseguenze per quel paese sono inimmaginabili, fra morti, distruzioni, disperazione. Un quadro di riferimento che dovrebbe mobilitarci tutti. Invece abbiamo fatto l’abitudine alle notizie sulla guerra che passano in televisione, al punto da trasformare la tragica realtà di un popolo in un film, che non ci sconvolge né sembra ci riguardi.

Dovremmo trarre conclusioni scontate a quanto abbiamo accennato. Non è nostro compito né ci sentiamo di avventurarci in commenti che rischierebbero di apparire retorici e inutilmente moraleggianti. Ci basti sottolineare che Giorgia Meloni ha di che stare allegra alla fine del suo soggiorno nell’esclusiva masseria pugliese. Vacanze meritate, non c’è dubbio: ha lavorato sodo in questi mesi da premier. Poi, svoltato l’angolo, c’è un’Italia che boccheggia, e non solo per il caldo africano di un’estate italiana che annuncia un autunno ancora più caldo. E la colpa non è delle temperature che s’impennano.

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