Univa, le priorità per il 2022: emergenza energia, sviluppo del territorio e Pnrr

VARESECaro energia e sviluppo del territorio, con un’attenzione particolare per il Pnrr. Sono stati questi i temi al centro della tradizionale conferenza stampa di inizio anno di Univa che si è svolta oggi, lunedì 14 febbraio. Un 2022 che si apre all’insegna del problema degli aumenti energetici, dopo un 2021 che aveva dato importanti segnali di ripartenza. «L’impatto dei rincari energetici è devastante», ha detto il presidente Roberto Grassi, che ha ribadito l’invito alla politica a trovare soluzioni per il problema. Quindi l’associazione di categoria ha illustrato una serie di priorità per la valorizzazione del territorio, dal welfare alle infrastrutture, con Malpensa in primo piano.

Energia: impatto devastante

L’intervento del presidente Roberto Grassi ha preso il via dal problema più attuale e urgente, ovvero il sensibile aumento dei costi energetici che continua a preoccupare le imprese. Una vera emergenza su cui Univa aveva già lanciato un allarme nei giorni scorsi. Tema su cui Grassi ha insistito oggi. «Abbiamo intere filiere che rischiamo di chiudere – ha detto il presidente – quello che non ha fatto il Covid rischiamo che lo vada a fare l’energia. Ogni azienda del nostro territorio è un tassello importante, e la chiusura di certe imprese metterebbe in crisi interi comparti di produzione». Ecco perché Univa chiede al Governo di prendere delle misure immediate, a partire dall’intervento sulla componente fiscale, come hanno fatto in maniera incisiva altri paesi come la Germania. Quindi il mondo dell’impresa sottolinea l’importanza di aumentare la produzione italiana di gas. «Fino a qualche anno fa l’Italia estraeva fino a 21 miliardi di metri cubi di gas all’anno – ha osservato Grassi – oggi siamo solo a 3». Interventi che Univa ritiene necessari anche perché il problema dell’energia non sarà temporaneo, ma strutturale: le previsioni parlano di una riduzione dei costi nel 2023, ma con valori che saranno comunque il doppio della situazione pre-Covid.

Pnrr e Olimpiadi

Oltre al problema dell’energia Univa guarda allo sviluppo futuro di Varese, lanciando un piano di proposte strutturato in cinque linee di intervento: innovazione e digitalizzazione, welfare, capitale umano, transizione ecologica e infrastrutture. Per il primo punto occupa un ruolo fondamentale il Pnrr. «Dobbiamo tenere molto alta l’attenzione su questo tema – ha sottolineato il numero uno di Univa – sono previste risorse per l’Italia per 191,5 milioni di euro. Oggi per gli altri problemi come l’energia rischia di diventare un tesoretto che si assottiglia sempre di più e questo non lo possiamo permettere». Il varesotto secondo Grassi sta rispondendo in maniera importante alle possibilità che si apriranno. «Facciamo un plauso ai comuni del territorio che hanno aperto dei tavoli di confronto e rilanciamo la richiesta di un’azione corale da parte di tutti, tra forze politiche, sociali e impresa». Un’altra grande opportunità che ha voluto citare Grassi è quella delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. «Avranno una ricaduta di oltre 4 miliardi di euro per Lombardia e Veneto, compreso il nostro territorio. Una grande sfida anche per il nostro cluster dell’aerospazio con il tema dell’Advanced Air Mobility».

Welfare, formazione e transizione ecologica

Tra le priorità di Univa per lo sviluppo del territorio c’è anche il tema del welfare, con l’obiettivo di impostare politiche a favore delle famiglie in grado di incidere e invertire la discesa della curva della natalità e l’impoverimento demografico del territorio. «A marzo lanceremo un progetto con cui vogliamo favorire le politiche per la genitorialità – ha anticipato Grassi – un progetto importante di medio-lungo respiro, con investimenti su asili nido e scuole materne per rendere sempre più facile la fruizione di questi servizi da parte dei genitori lavoratori». Per quanto riguarda invece il capitale umano Univa vuole intervenire attraverso la valorizzazione dell’istruzione e della formazione professionale a favore delle scuole che insegnano i mestieri come IeFP e ITS. Quindi il tema della transizione ecologica. Univa vuole sostenere le iniziative di promozione dell’economia circolare e del riuso delle materie prime e aiutare le imprese a delineare una propria strategia di sostenibilità.

Malpensa e le infrastrutture

Infine un tema da sempre centrale come quello delle infrastrutture, a partire da Malpensa. «Siamo assolutamente favorevoli al masterplan – ha osservato Grassi – Malpensa è un settore strategico per la nostra industria, abbiamo bisogno di mandare le nostre merci all’estero con l’export e quindi siamo favorevoli all’implementazione del cargo». Grassi ha riflettuto sul dibattito in corso sul territorio. «È giusto che ci sia un dialogo aperto tra Sea e i comuni per trovare il giusto equilibrio, ma senza dimenticare che per noi e per tutto il nord Italia Malpensa è un asset strategico, non solo per i trasporti ma anche a livello occupazionale. Non ci faremo mai una ragione sulle posizioni che vogliono ostacolarne lo sviluppo, nel pieno rispetto della conciliazione tra sostenibilità e aumento dell’operatività aeroportuale». Univa insiste anche sulla realizzazione del collegamento ferroviario tra il Terminal 2 di Malpensa e Gallarate e sull’ultimazione della Pedemontana. Quindi la proposta di istituire una ZLS intorno allo scalo. Infine uno sguardo anche al nord della provincia, con le valli che vivono da tempo un declino e progressivo depauperamento del tessuto produttivo, in parte legato anche alla vicinanza con la Svizzera. Univa propone di far entrare l’area nei parametri “Zone C non predefinite” nella prossima programmazione.