Varese 2.0 punta al ballottaggio: «Umili ma forti come il Leicester dello scudetto»

Varese 2.0 raccolta firme

VARESE – «Puntiamo al ballottaggio. E vogliamo essere una parte importante di questa storia. Siamo piccoli, un po’ come il Leicester, il Cagliari di Gigi Riva o il Verona di Bagnoli. Squadre che però hanno vinto lo scudetto». Varese 2.0, con il leader e candidato sindaco Daniele Zanzi e il comunicatore del gruppo Alessandro Goitan, scoprono le carte. Non nascondono le ambizioni elettorali e lanciano la loro proposta politica per il dopo elezioni. «Ci saranno temi che toccano tutti in maniera trasversale – dicono – pensiamo alla ripresa post pandemia o all’ambiente. Per questo sarà necessario dare vita a una legislatura di grandissime intese per trovare soluzioni condivise».

La lista verrà ufficializzata nei prossimi giorni e sarà a trazione femminile: le donne candidate saranno 18. Si lavora ancora al programma, che va limato e sarà suddiviso in 22 punti. «Tra le nostre idee – dice Zanzi – non c’è spazio per la Smart city, un qualcosa che non si capisce bene in quale direzioni si voglia andare. Bensì punti concreti, dove revisione del pgt e cura dell’ambiente e del nostro patrimonio naturale saranno centrali».

Niente gazebo, ma fiori. E la medicina

Niente gazebo, ma fiori. Il punto raccolta firme per la lista allestito oggi (sabato 28 agosto) nel cuore di corso Matteotti da Varese 2.0 vince certamente la sfida con gli avversari per gusto e originalità. E tra i candidati, alcuni dei quali presenti, gira anche una scatoletta da medicinale, sulle cui facciate sono indicati i rimedi per prendersi cura di Varese. E a spiegare questa operazione di comunicazione, «dal tono ironico, perché la nostra campagna non sarà contro qualcuno, ma a favore della città», è proprio Goitan.

Anima civica

I 2.0 zero ci tengono da matti a rimarcare la loro anima civica. «Per noi parlano 9 anni di storia e di battaglie per la città – spiegano i due punti di riferimento del movimento – e, in maniera molto umile, diciamo che non c’è nessun altro gruppo o lista che possa vantare questa certificata paternità civica».

Zanzi, Goitan e la truppa sono carichi. «Anche perché la risposta che ci sta dando la gente è impressionante. Basta guardare quanti varesini sono passati oggi e il numero delle firme raccolte ben più abbondante dei parametri fissati dalla legge». Macinano idee: dalle larghissime intese sui temi cruciali e di ampio interesse, al super assessorato che si occupi di Ambiente, Cultura e Turismo, «perché l’ambiente è il perno. Anzi il verde, l’oro verde – spiega Zanzi – è la ricchezza della nostra città».

Calcio e politica

E infine, quel diavolo (ma solo perché tifoso milanista «dal profondo») di Zanzi tira fuori il mondo del calcio per ribadire le differenze tra Varese 2.0 e gli altri. «La nostra lista non ha dentro nomi roboanti, che però devono usare il navigatore per girare in città perché non la conoscono. Siamo varesini che amiamo e conosciamo Varese. Non siamo il Paris Saint German che fa collezione di “figurine” importanti per cercare di vincere la Champions. Siamo piccoli. Se volete come il Leicester, il Cagliari o il Verona. Che però hanno vinto uno scudetto e cambiato la storia del pallone. Ecco, noi vogliamo cambiare la storia dell’amministrazione, per proseguire su quanto di buono è stato fatto, ma impostando un metodo completamente diverso da quello utilizzato da Galimberti». Insomma, gli ex alleati del centrosinistra si distinguono anche in questo, perché e a differenza di quanto spesso si fa, si guardano bene dal “buttare il bambino e l’acqua sporca”. Un modo di porsi che, proprio al ballottaggio, potrebbe tornare molto utile.