Aumentano dipendenze e disagi psichici tra le persone fragili: la risposta di Varese

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Consiglieri comunali e rappresentanti del terzo settore intorno al tavolo in Commissione

VARESE – Tra le persone fragili che vivono in città sono in aumento le situazioni problematiche, legate alle dipendenze e ai disagi di tipo psichiatrico. È quanto testimoniano tutti i giorni nella loro attività quotidiana le realtà del terzo settore di Varese, che sono intervenute numerose questa sera, lunedì 12 febbraio, in una seduta della commissione servizi sociali convocata per fare il punto sul tema dell’assistenza agli “ultimi” dopo la scomparsa di un senzatetto presso la stazione di Varese avvenuta qualche settimana fa.

A gennaio la tragedia

Un evento tragico che ha riacceso il tema dell’assistenza ai più deboli in città. «Il motivo per cui siamo qui – ha esordito la presidente della commissione Maria Grazia D’Amico – è collegato alla morte di John, persona senza fissa dimora che viveva sul nostro territorio. Dopo un evento di questo tipo il primo passaggio che vogliamo fare come comunità è questo, ovvero interrogarci su quanto e come la nostra comunità e l’amministrazione è in grado di proteggere chi vive sul territorio in una condizione di estremo bisogno. La presenza intorno a questo tavolo è per fare una riflessione su cosa ancora non sta funzionando». Concetti ribaditi dall’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari, che ha fatto una panoramica delle attività sul territorio, a partire dal dormitorio attivo tutto l’anno presso la palazzina di via Maspero con 25 posti, a cui si affianca nello stesso stabile il locale per l’emergenza invernale. «Entro il 2024 arriveremo alla chiusura del nuovo centro anziani in piazzale Kennedy – ha ricordato – li saranno trasferiti tutte le attività per gli anziani ora in via Maspero, dove tutta la palazzina sarà poi dedicata alle attività delle associazioni per la grave marginalità».

La voce del terzo settore

Molto numerosa la partecipazione dei rappresentanti del terzo settore: tra i primi a intervenire City Angels e Cooperativa Intrecci, che hanno sottolineato proprio l’aumento delle dipendenze. «I problemi sono talmente ampi che servono interventi maggiori anche da parte dei servizi specialistici», hanno detto. «Sarebbe bello se a questi tavoli ci fossero anche i Sert». Plauso da parte della Cooperativa San Luigi e Pane di Sant’Antonio per il lavoro iniziato con il tavolo di coordinamento che vuole portare ad una mappatura delle situazioni di disagio in città. Sanità di frontiera ha invece diffuso i numeri dei servizi offerti dal 2009, con l’assistenza medica gratuita alle persone senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno da parte di circa 10 medici, 10 infermieri e altri 20 volontari all’accoglienza. Sono circa 1000 le visite all’anno, con un’utenza di 300-350 persone di cui almeno 50 nuovi utenti ogni anno. Collaborano anche 3 psicologhe e 2 psichiatre: anche in questo caso si nota un aumento di dipendenze, soprattuto da alcol, e di problemi psichiatrici.

Un nuovo centro diurno

Anche la mensa delle suore di via Luini registra un aumento degli accessi: tra gli stranieri molti peruviani, marocchini ed egiziani. Ma ci sono anche tanti italiani. Quindi la cooperativa Colce, che offre un servizio diurno per 5 giorni a settimana con donne e lavatrici: gli utenti sono soprattutto persone con dipendenze, a volte anche senza fissa dimora e quasi tutti sono psichiatrici. «È importante fare rete e offrire servizi importanti ma questo non ci mette al riparo da possibili tragedie. Dobbiamo riuscire a qualificare l’accoglienza», il messaggio che giunge dalla cooperativa. Tra i progetti in vista c’è invece un nuovo centro diurno che sorgerà in alcuni appartamenti sottratti alla mafia che verranno consegnati alla Fondazione Progetto Arca. Ospiteranno le attività di Camminiamo insieme e altre associazioni e realtà.

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