Chiamatela Pallacanestro Varese Next Gen. Zhao, Assui e i gioiellini del vivaio

Under 19 Varese Basketball

VARESE – La partita della Itelyum Varese contro il Keravnos in Fiba Europe Cup è stata importante chiaramente per i due punti conquistati. Gli occhi degli oltre 2.000 spettatori di Masnago si sono però riempiti delle prestazioni di Elisee Assui e Wei Lun Zhao, rispettivamente classe 2006 e classe 2005, i due prodotti della cantera di Varese oggi più visibili al grande pubblico. Assui e Zhao (nella foto Alberto Ossola) non sono gli unici giocatori futuribili del progetto Roosters Varese Basketball. Qualcuno potrà diventare il futuro Andrea Meneghin o Cecco Vescovi, atleti che, partiti dal minibasket, si sono poi affermati ai massimi livelli? Ne è convinto Davide Roncari, coach delle squadre di serie B Interregionale (5 vittorie e 2 sconfitte in campionato) e della Under 19. Due squadre che stanno sfornando giocatori già ora integrati con il gruppo della serie A. Insomma, chiamatela pure Pallacanestro Varese Next Gen.

Varese, una sfida personale che parte dalla curiosità

Questo è il mio primo anno a Varese e posso dire di essere contentissimo di esserci. Per me è una bella sfida. D’altronde quando una società di nome Pallacanestro Varese ti chiama c’è sempre felicità e curiosità. Curiosità è la parola più giusta. Sapevo di trovare un ambiente diverso da quello della Sangiorgese (dove Davide Roncari ha allenato parecchi anni n.d.r.), perché c’è una filosofia particolare che caratterizza le squadre dalla serie A in giù, soprattutto i gruppi Under 19 e Under 17, una filosofia fatta di gioco arrembante e veloce e tanti possessi. L’anno scorso avevo guardato con stupore e, appunto, curiosità quella splendida Openjobmetis. L’avevo ammirata da semplice appassionato di basket. Quando mi hanno proposto di entrarne a far parte ho accettato al volo. Ora posso dire che ne è valsa la pena. Sono stracontento e mi diverto tantissimo, ma soprattutto sto cercando di apprendere come una spugna perché per me è tutto nuovo. Bellissima l’esperienza di assistere agli allenamenti della serie A e poi di tradurre la stessa identica filosofia ai ragazzi che mi sono stati affidati.

Zhao, Assui e non solo: tante pepite preziose nel vivaio varesino

Come club stiamo cercando di tirare fuori giocatori che un domani saranno pronti per la serie A. E’ possibile? Secondo me sì. Abbiamo a disposizione un bel bacino. Oltre a Wei e Elisee ci sono altri ragazzi del nostro settore giovanile e della serie B che potranno fare bene. Per tutti noi sarebbe una soddisfazione enorme costruirci in casa i giocatori della serie A. Sono ragazzi che meritano e poi ci sono le incredibili vibes della Itelyum Arena a spingerli forte. Basta guardare i tifosi quando Librizzi si siede sul cubo dei cambi o quando Elisee fa riscaldamento. Sono tutti felici. E noi dello staff ancora di più.

Zhao e Assui: noi ragazzi di oggi

Conoscevo questi ragazzi da allenatore avversario, ma quando sono arrivato a Varese mi sono accorto che in fondo non li conoscevo affatto. Ho trovato due persone splendide con cui è bellissimo condividere il lavoro in palestra. Zhao e Assui mi hanno stupito perché sono due agonisti puri, si divertono, ma vogliono vincere sempre, in allenamento e in partita. Amano quello che fanno e ci credono. Secondo me potrebbero restare chiusi in palestra 24 ore al giorno pur di migliorarsi. Queste sono le loro qualità insieme all’umiltà: sanno perfettamente di essere solo all’inizio del loro percorso e non si sentono affatto arrivati. Sono due spugne che ascoltano e chiedono consigli per prendere il volo. Dove possono arrivare? Secondo me possono migliorarsi ancora in maniera clamorosa su tanti aspetti del gioco. La vetrina della Fiba Europe Cup li ha fatti scoprire al grande pubblico, ma io sapevo di poter contare su di loro perché quello che fanno in partita lo fanno anche in allenamento. D’altra parte sono stati in grado di guadagnarsi il rispetto dei loro “fratelli maggiori”, compresi gli americani, che non è una cosa così scontata. Invece, al di là dei diversi status, i primi a incoraggiarli sono proprio quei compagni che hanno giocato in Nba o in Ncaa, come Moretti e Woldetensae.

Win the day. Non c’è limite al miglioramento

Il nostro motto è win the day. Non c’è limite al miglioramento. I campionati (la serie B Interregionale, la Under 19 e la Under 17) sono solo un mezzo e non un fine. Il nostro primo obiettivo è la crescita individuale dei ragazzi. Non per questo giochiamo però le partite con superficialità o leggerezza, perché vincere è sempre bellissimo e proviamo a fare ogni giorno in palestra quello che poi mettiamo in pratica durante i match. I risultati sono solo il frutto del lavoro durante la settimana, proprio come ci sta chiedendo il club.

Dalla Fiba Europe Cup alla serie A?

Se coach Tom Bialaszewski dovesse chiedere a Zhao e Assui di giocare in serie A? Loro si faranno trovare pronti. Su questo non ho il minimo dubbio. Giocheranno ogni minuto come se fosse una finale di Eurolega. Il loro impegno e i loro miglioramenti sono stati visibili a tutti nel match contro il Keravnos, ma noi li vediamo tutti i giorni in allenamento e ne apprezziamo talento e umiltà. Sanno farsi volere bene dai compagni perché danno sempre una mano in ogni situazione che li coinvolge.

Varese Basketball Davide Roncari – MALPENSA24