Sulla moto con le ali sotto i piedi. Per ritrovare sé stessi

pellerin moto riflessione

di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, Malpensa24 ha già dato la notizia che fino a domenica 12 presso i padiglioni della fiera di Milano a Rho Pero sono aperte le porte di EICMA, la più importante mostra internazionale del ciclo e del motociclo del 2023. Idee, proposte, modelli innovativi ed altri di nicchia sono in gran numero presenti in questa esposizione. L’anno che si sta chiudendo è già un anno record per le vendite che hanno raggiunto l’importante numero di 133.666, quindi con un aumento del 22,89% rispetto del già ottimo 2022. Non vi sto ad elencare le numerose novità che certamente saranno presentate in numerosi reportage che troverete un po’ dappertutto.

Mi piace sottolineare la ripresa della vendita delle moto di 125 cc. oltre alle cilindrate 300 – 500 cc., come confermato dai giornali specializzati, poiché rappresenta il ritorno dei giovani alla passione per questo mezzo straordinario. Tempo fa parlando con un dealer esperto del settore mi confidava come nella sua esposizione entrassero solo persone attempate, persone con i capelli grigi. Mi diceva costernato: “I giovani non amano più le due ruote, non sono più interessati alla moto. Pensano solo alla macchina, ai telefonini, ai tablet, ai viaggi comodi.” e aggiungeva: “Così non c’è più futuro. Ai nostri tempi il passaggio dal motorino alla Moto, con la emme maiuscola, era una festa da celebrare e, naturalmente, si invitava la fanciulla a fare un giro di prova”. Mi farebbe un grande piacere se questa buona notizia fosse avvalorata dalle vendite future.

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Ivanoe Pellerin

So già cosa pensate. La moto è pericolosa, ci sono molti incidenti, i giovani non si sanno controllare, vanno in giro con la testa fra le nuvole, spinti dal testosterone e pensando alla fidanzata del momento. Io non sono di questo parere ed ho molta fiducia che, al contrario molti, giovani e meno giovani, utilizzino la due ruote per guardare il mondo con un altro “sguardo”, con la voglia di esplorare, di conoscere, di comprendere e alla fine di imparare. E non pensiate che questo pensiero sia solo il “vino della mia botte”. In realtà su questo sentiero molti narratori, pensatori, financo filosofi, si sono addentrati. E con risultati certamente interessanti.

Vi ho già raccontato che ho la passione della motocicletta e solo chi condivide questo sentimento può capire la grande emozione, la straordinaria intensità, l’inspiegabile attrazione che questo coinvolgimento provoca. È difficile spiegare l’emozione di cavalcare una moto e, soprattutto, la speciale visione del mondo da questo punto di vista. Un punto di vista particolare e straordinario. Sulla moto sei nel mondo, non lo guardi attraverso uno schermo come dall’interno di una autovettura, percepisci i cambiamenti dell’ambiente e gli odori e i rumori e lo sguardo corre sempre in avanti, e il motociclista guarda lontano mentre il mondo scorre ai suoi occhi con una gradualità che non dipende dalla velocità ma dalla sua sensibilità sollecitata.

Intorno a quanto vi ho detto sopra, mi è facile ricordare un libro che ho molto amato: “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Robert M. Pirsig. Pubblicato nel 1974, opera prima di un esordiente americano di 46 anni, divenne un successo straordinario negli Stati Uniti e poi in Europa, dai più considerato un vero e proprio classico da paragonare a Moby Dick o al Gabbiano Jonathan Livingstone; un libro che può davvero cambiare il modo di sentire o di considerare la vita.

É un racconto di grandissimo fascino, è la storia di un uomo che, una mattina d’estate, sale sulla sua vecchia moto, il figlio undicenne sul sellino posteriore, accanto a lui un’altra moto con due amici. É l’inizio di una vacanza, è l’inizio di un viaggio alla ricerca di sé stessi, nel magnifico e mutevole paesaggio dal Minnesota al Pacifico, con boschi, canyons, praterie che si intrecciano a pensieri, sentimenti ed emozioni.

Qual è la differenza fra chi viaggia in moto sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve preoccupare della manutenzione della propria motocicletta? Mentre guarda prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula la risposta: “Il buddha, il Divino dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima ad una montagna o nei petali di un fiore“, che è poi il sottotitolo del libro.

Cos’è la Qualità, quando e perché si staccò dalla ragione? Perché non possiamo vivere senza di essa? Perché il fantasma della razionalità ci angoscia? Dove scienza, religione e umanesimo possono convivere, riconciliarsi e integrarsi? É davvero l’itinerario di una rinascita, l’impegno per un viaggio alla ricerca del sé, alla ricerca del senso. Cari amici vicini e lontani, la motocicletta offre molti elementi di riflessione e, come le cose che ci riguardano molto da vicino possono assumere aspetti diversi e inaspettati secondo lo sguardo, basta saperla comprendere. A proposito del libro, se già l’avete letto, concorderete con me. Se ancora non l’avete letto, leggetelo e vedrete che sballo.

pellerin moto eicma – MALPENSA24