Cassani (Lega) contro la Cgil di Varese: «Fa campagna elettorale per il Pd» 

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VARESE – «La Cgil di Varese leva la maschera e ignorando i propri principi statutari ed etici, che ne regolamentano l’attività, decide di concedere la propria sede alla campagna elettorale del Partito Democratico». A puntare l’indice è il segretario provinciale della Lega, Andrea Cassani

Chiara matrice politica 

Del resto il manifesto che pubblicizza l’evento di questa sera, 16 aprile, in via Nino Bixio con l’europarlamentare Brando Benifei, parla chiaro. E il simbolo del Pd in basso a sinistra è inequivocabile. «Ospitare nella sede del sindacato un comizio di un candidato alle Europee del Pd è una decisione che, ammetto, non ci sorprende del tutto», sottolinea Cassani. «Perché è chiara la matrice politica di questo sindacato, ma oggi la Cgil decide di scendere in campo nella contesa elettorale e lo fa destinando al Pd le sedi pagate con le tessere di tutti gli iscritti». 

Cosa dicono i tesserati?

Secondo il segretario provinciale della Lega paiono quindi lontane le dichiarazioni di qualche settimana fa in cui a livello nazionale la Cgil dichiarava che il sindacato intendeva restare autonomo dai partiti, mantenendo una posizione di neutralità. «Rimane quindi da capire cosa diranno i tanti tesserati al sindacato sia sull’utilizzo di una loro sede per scopi elettorali, sia per il fatto che erano convinti di avere Landini come segretario generale e che ora, a quanto pare, si trovano la Schlein».

Il sindacato del territorio

Conclude Cassani: «La Lega continuerà a essere il sindacato del territorio senza ipocrisie di facciata e senza favoritismi. Sperando che tante iniziative che il nostro movimento porta avanti per la nostra gente, come l’adeguamento degli stipendi in base al costo della vita, non vengano ulteriormente osteggiate dai sindacati (tra i quali in primis la Cgil) perché discriminerebbero i lavoratori del sud rispetto a quelli del nord. Evidentemente i loro tesserati del nord vanno bene per pagare la tessera, offrire le loro sedi ai candidati del Pd, ma non meritano di avere uno stipendio più elevato (pur costando da noi la vita più che al sud) perché discrimineremmo chi lavora del meridione».

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