Varese, Gregori: «Nessun coraggio contro il degrado. Resa della politica ai vandali»

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VARESE – «I temi della sicurezza e della legalità, del vandalismo, della mancanza di punizioni certe per chi sgarra, sono assai importanti per Varese. Se non addirittura i più sentiti. La percezione di gran parte della cittadinanza è quella di un degrado sempre più presente ed ineliminabile». Mauro Gregori, esponente de La Civica, torna su temi a lui particolarmente vicini: quello della lotta al degrado per una Varese più bella, vivibile e, perché no, anche spendibile.

Ragionamento in tre punti

Tre i punti cardine del suo ragionamento: la scelta di abbattere la palazzina di piazzale Trieste vicina alla stazione ferroviaria, l’abbandono in cui versa villa Augusta e ultima, ma non ultima, la decisione di eliminare il sottopasso delle stazioni che Gregori legge come «Una resa alla paura degli atti vandalici».

L’abbattimento che “spegne” le telecamere

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Andiamo con ordine. «Non si governa una città con la speranza. La scelta di abbattere la palazzina nelle vicinanze della stazione dello Stato, dove anni fa era stato installato un presidio della polizia locale e che ha portato con sé la “distruzione” di un server al quale era collegata una importante parte delle telecamere di videosorveglianza cittadine, lascia esterrefatti – commenta Gregori –  Soprattutto perché l’impianto al momento non e’ stato sostituito da alcunché. Se poi pensiamo al fatto che molte altre telecamere sono inservibili, guaste, con immagini poco nitide, il quadro della situazione si fa sempre più’ drammatico. Non bastano perciò gli annunci che il piano stazioni porterà’ con se migliorie e controlli».

Nel frattempo cosa succede? «In questi due/tre anni si spera che nulla di grave accada nelle zone più sensibili di Varese? Che le zuffe tra bande di giovani, fenomeno che si sta diffondendo sempre piu’, non avvengano? E’ l’ovvia speranza di tutti, ma non e’ di certo con la speranza che nulla di grave puo’ accadere, che si governa una città», risponde Gregori.

Il degrado di villa Augusta

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Che sottolinea come le cose non vadano «Nemmeno sul fronte delle ville ComunaliUn esempio su tutti: Villa Augusta. Il gazebo in stile neoclassico all’interno del parco, e’ del primi del 900. Ebbene e’ totalmente vandalizzato, le panchine ed i cordoli in pietra del giardino, divelti. I lampioni della scalinata? Ci domandiamo dove possano essere finiti. Non si prevede di metterne di nuovi, ci mancherebbe. Mozziconi ovunque, malgrado il divieto di fumo nei parchi comunali (divieto non segnalato da cartelli d’avviso) – continua Gregori –  Le nostre accorate denunce, le richieste di intervento da parte dell’amministrazione, cadono regolarmente nel vuoto, nell’indifferenza, diffusa ad ogni livello. I vandali graffitari si stanno impossessando sempre piu’ della città nel silenzio della politica».

La resa alla paura dei vandali

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Infine la scelta «Di eliminare il sottopasso delle stazioni. Riempito di terra e chiuso al passaggio. Il progetto e’ quello di sostituirlo con attraversamenti di superficie – spiega l’esponente de La Civica –  Una resa totale alla paura di atti vandalici ma anche un rischio per chi si troverà ad attraversare la strada, obbligatoriamente in superficie, in un luogo trafficato e pericoloso per i pedoni. Una scelta incomprensibile e poco lungimirante. Non smetto di sperare in un rinsavimento dell’amministrazione».

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