Scontro in consiglio sul Campus di Bizzozero. Clerici (Varese ideale): «Una porcheria»

VARESE – Passa con zero voti contrari il progetto della don Rimoldi. Neppure la questione asili nido gratis, che nei giorni scorsi è stata oggetto di polemiche, ha scaldato più di tanto gli animi. Ad accendere il dibattito in consiglio comunale (riunitosi oggi, mercoledì 28 luglio) è stato il masterplan del campus universitario di Bizzozero. Bersagliato dalle minoranze per voce del leghista Fabio Binelli: «Una disosrdinata colata di cemento» e affondato con parole pesanti da Stefano Clerici di Varese Ideale: «Una porcheria, che tra un paio di mesi, speriamo, cancelleremo in maniera defintiva».

D’altro canto gli esponenti della maggioranza hanno messo in risalto l’importanza del documento. Sottolineando l’attenzione che Palazzo Estense «ha dato durante tutto il mandato amministrativo all’ateneo. Realtà dimenticata invece da chi ci ha preceduto», ha dichiarato Luca Paris. Sono intervenuti anche i giovani consiglieri Alessandro Pepe (Pd) e Luca Boldetti (Lista Orrigoni), che hanno frequentato e si sono laureati proprio all’Insubria. I due giovani consiglieri hanno portato due posizioni differenti, partendo proprio dalla loro esperienza di ex studenti.

La posizione degli ex studenti

Convinto della bontà dell’intervento il consigliere dem Pepe. Dubbioso Luca Boldetti: «Non sul tentativo dell’amministrazione di far crescere in città l’ateneo. Su questo non ho dubbi: bisogna evitare che l’Insubria “scappi”, anche se l’ateneo negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo policentrico fuori città. Penso alle sedi dell’Insubria di Como, ma anche di Busto Arsizio. La grande sfida è come ottenere l’obiettivo. Ed è qui che sorgono i miei dubbi. Per questo condivido le perplessità di chi mi ha preceduto (Binelli). Questo documento non è un vero e proprio progetto e ha contenuti troppo complessi e importanti che dovranno essere approfonditi più avanti».

Scontro sul campus… universitario

Integrare l’università al resto della città con una serie di progetti: dal campus universitario, alla riqualificazione dell’ex caserma Garibaldi senza dimenticare lo studentato nel quartiere di Biumo. In consiglio Civati relazione sul masterplan del campus di Bizzozero, parlando di un ateneo che è cresciuto in questi anni, che ha avuto uno sviluppo policentrico. «L’obiettivo – dice – è consolidare il rapporto tra Varese e l’ateneo».

I dubbi del leghista Fabio Binelli: «Non è un documento urbanistico. Neppure un documento di natura edilizia. E’ un documento politico. E vorrei capire quanto sarà vincolante per le amministrazioni che si succederanno. Mi sorprendo inoltre che sia stato presentato, in maniera confusa, proprio a fine mandato. Diciamo che ha il sapore di uno spot elettorale a favore dell’Insubria. Mi spiego meglio: che senso ha, ad esempio, la prevista fermata del treno all’altezza dell’ex Malerba, dove, udite udite, si parla anche di una funivia di collegamento?. Insomma, stiamo approvando un qualcosa la cui unica certezza è la valanga di cemento che si riverserà sul quartiere di Bizzozero. Parcheggio multipiano previsto compreso».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere di Varese Ideale Stefano Clerici: «Progetto che non ha un filo logico e che conferma la visione confusa che ha questa amministrazione sull’intera città. L’assenza di una visione organica non può essere mascherata con una nuova colata di cemento».

In difesa del masterplan è intervenuto il consigliere del Partito democratico Luca Paris: E’ un documento di indirizzo fondamentale. Questa amministrazione, a differenza di quelle passate, si è accorta della presenza dell’università a Varese e ha finalmente colto l’importante valore, non solo didattico, dell’ateneo. Per questo, al netto della campagna elettorale ormai iniziata, auspico una più ampia condivisione su questo documento. Senza dimenticare che l’università, come in altre città d’Italia, può davvero rappresentare un volano di sviluppo anche economico di Varese».

Manovra su nidi e impianti sportivi

«Si tratta di un assestamento di bilancio ampio e complesso – ha spiegato l’assessore al Bilancio Cristina Buzzetti –  perché registra una serie di entrate che si sono verificate solo a fine maggio. Mi riferisco ai fondi Covid messi a disposizione dello Stato, che hanno permesso di compensare la diminuzione di introiti derivanti da imposte dirette o extra come ad esempio i parcheggi. Ma anche di adottare misure di sostegno nell’area educativa e in quella sociale. Mi riferisco ai nidi gratis e all’utilizzo gratuito degli impianti sportivi per la stagione in corso. L’erogazione dei fondi statali è arrivata a fine maggio, per questo è sbagliato parlare di intempestività. Anzi, appena avuto la disponibilità abbiamo destinato somme per i nido e per l’utilizzo degli impianti sportivi».

Nidi gratis? «Certo – sottolinea Luca Boldetti della Lista Orrigoni – ma si tratta di una misura che copre solo alcuni mesi e non l’intero anno. In considerazione anche del fatto che la delibera fa tutta una serie di distinguo. Ad esempio i nidi privati non sono interessati da questa misura di sostegno».

Il progetto Don Rimoldi

Approvato, con zero voti contrari, il progetto unitario di riqualificazione e rigenerazione urbana della scuola don Rimoldi di San Fermo. «E’ questo un progetto molto importante per questa amministrazione sul fronte della rigenerazione urbana – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati – sto parlando del nuovo polo scolastico di San Fermo. Intervento che gode delle risorse governative e che si inserisce nel solco degli interventi fatti in questi anni nel campo degli edifici scolastici».

Il punto della situazione: «Abbiamo individuato con un avviso pubblico un progettista di altissimo profilo ha proseguito Civati – Inoltre vorrei sottolineare il lavoro di partecipazione degli alunni e della famiglie. L’obiettivo è quello di dare al quartiere una scuola nuova, ma anche spazi verdi e impianti sportivi rinnovati a disposizione dei cittadini di San Fermo».

Più “armi” alla polizia locale

Da registrare, in apertura di seduta, l’intervento del consigliere del gruppo Orrigoni Valerio Vigoni sull’assunzione dei nuovi agenti di polizia locale. Un intervento che non ha aperto il dibattiti consigliare, poiché non previsto, ma che sicuramente è di stretta attualità e motivo di dibattito a Varese e non solo. «Questa amministrazione – ha dichiarato Vigoni – ha messo un’enfasi eccessiva sull’assunzione di nuovi 7 agenti della polizia locale. Tacendo sul fatto che l’incremento del personale viene reso vano dagli uomini che andranno in pensione. Non solo. Ma credo che si debba riflettere anche sulla dotazione strumentale messa a disposizione del personale di polizia locale. Non hanno armi di difesa a sufficienza. Non dico il laser, ma mi riferisco allo spray al peperoncino e al bastone allungabile, strumenti che potrebbero aiutare gli agenti a svolgere meglio il proprio loro».