Varese, la Lega si apre in vista del voto: «No a manovre spericolate. E Maroni c’è»

VARESE – Maroni? «Non ha bisogno di visibilità, si sta dedicando al programma». Gli accordi? «Piena autonomia alle sezioni, ma poi si fa una sintesi». Il segretario provinciale della Lega Matteo Bianchi lancia il nuovo “format” «orizzontale» dei dipartimenti tematici, senza distogliere lo sguardo dalle sfide delle tre grandi città che vanno verso le elezioni, Varese, Busto Arsizio e Gallarate. E prova a stemperare tensioni e preoccupazioni, ricordando che la scadenza di primavera, causa Covid, potrebbe slittare.

Il rebus alleanze

Matteo Bianchi usa una perifrasi ma va dritto al punto: «La storia della Lega è lì da vedere – fa sapere il segretario provinciale – piena autonomia alle sezioni, ma poi si fa una sintesi. Le manovre spericolate sono qualcosa che sarebbe bene fare solamente in caso di certezza di centrare un obiettivo anche con percorso nuovo e più articolato rispetto ad uno consolidato». Tradotto dal “politichese”: non sono più i tempi della spavalderia delle corse solitarie e degli strappi rispetto all’alleanza di centrodestra. Un messaggio che appare rivolto alle sezioni più “indipendentiste” (Busto Arsizio) ma anche agli alleati che alzano la testa. Anche perché, ammonisce il deputato di Morazzone, «oggi più si è prudenti e più si viene apprezzati dalla gente che vuole certezze e responsabilità di governo».

Un “caso” Varese?

Per i vertici provinciali non è affatto un caso la presunta “assenza” dalla scena politica quotidiana del candidato sindaco del centrodestra a Varese Roberto Maroni. «A Varese abbiamo un candidato noto e si sta lavorando sul programma – sottolinea Matteo Bianchi – andare a parlare oggi di azioni di natura amministrativa quando non si sa neanche quando si andrà a votare, con un potenziale slittamento delle elezioni se le restrizioni si prolungheranno fino a febbraio, può risultare anacronistico». E Mirko Reto, sub-coordinatore per il Nord della provincia, chiarisce: «Il nostro candidato non ha bisogno di visibilità e si sta dedicando al territorio e agli incontri, per delineare la visione a 360 gradi della Varese che vorremmo. Non ci sentiamo in ritardo rispetto ad un sindaco che sta gestendo la città in modo affannoso».

Il nuovo format della Lega

Una ristrutturazione, spiega il segretario provinciale Matteo Bianchi, che alla «struttura verticale tradizionale» affianca una «organizzazione orizzontale rispetto ai temi di interesse provinciale», il cui obiettivo sarà quello di delineare una sorta di «manifesto programmatico al servizio delle campagne elettorali ma anche dei momenti successivi, affinché diventi la “road map” dell’attività politica della Lega sul territorio». “Nati per volare” lo slogan scelto dalla responsabile dei dipartimenti, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri, che con il tavolo Malpensa sulla crisi dello scalo («tema che abbiamo sollevato per primi noi della Lega») ha fatto da apripista al modello.

«Spunti dal basso per gli eletti»

E così il nuovo format ristrutturato apre le porte ai «pensatoi» tematici, come li definisce Bianchi, «non solo rivolti agli iscritti ma che spaziano a elementi che stanno al di fuori della vita politica, imprenditori, associazionismo, società civile». Una missione affidata alla bustocca Tovaglieri, che descrive così i dipartimenti: «Una struttura che non va a sovrapporsi né ad interferire con quella del partito – precisa – sarà un laboratorio di confronto per far emergere spunti dal basso, che tratterà le questioni più sentite sul territorio per mettere in campo soluzioni per orientare l’azione politica degli eletti».

Da Malpensa ai frontalieri

I tavoli tematici sono composti da militanti ma anche da esperti e persone pescate dalla società civile, e coinvolgeranno anche gli eletti, per fare da «cerniera tra il territorio e i rappresentanti istituzionali». L’ambizione di Tovaglieri è di «intercettare le istanze» dalla base, «facendo rete senza essere autoreferenziali»: l’eurodeputata cita «gli esempi negativi di questi giorni, come il convegno della CGIL su Malpensa senza nemmeno un sindaco, e l’autogol del governo sullo stop ai treni dei frontalieri, una scelta che denota scarso contatto con la realtà dei territori».

I tavoli tematici

I tavoli sono sei: Economia, affari generali e autonomia (presieduto da Davide Borghi, già consigliere comunale di Saronno); Sanità e politiche sociali (Giuseppe Bascialla, sindaco di Tradate); Attività produttive, formazione e lavoro (Stefano Gualandris, gallaratese, già consigliere provinciale e candidato alle politiche nella circoscrizione Estero); Infrastrutture, trasporti e turismo (Giuseppe Iocca, sindaco di Malgesso); Identità, cultura e sport (Monica Baruzzo, già sindaco di Castelseprio); Ambiente, agricoltura e comunità montane (Mario Clerici, presidente del Parco Pineta di Tradate). I tavoli sono «aperti ad ogni partecipazione», come sintetizza Gualandris, e puntano a «fare sistema e dialogare anche con gli altri», al di fuori della cerchia della militanza leghista.

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