Non una onlus ma una discoteca: lavoro nero ma con reddito di cittadinanza

VARESE – Associazione no profit era invece una discoteca. Con lavoratori in nero. Uno di loro aveva anche il reddito di cittadinanza. La compagnia della guardia di finanza di Varese, nell’ambito dell’azione di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale nel settore del no-profit, di tutela in materia di lavoro nero e di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, ha individuato una sedicente associazione culturale in un comune a sud di Varese (il comune non è stato reso noto dagli inquirenti su ordine della procura di Varese), che, di fatto, era una discoteca-sala da ballo.

In 500 a ballare pagando il biglietto

L’attività ispettiva, iniziata durante le ore notturne, ha consentito di rinvenire, all’interno dei locali, oltre 500 giovani intenti a ballare, accertando che solo alcuni risultavano iscritti tra gli associati. Le Fiamme Gialle, nello svolgimento del controllo, hanno scoperto la presenza di 13 persone al lavoro, uno dei quali minorenne, impiegati come baristi, buttafuori e addetti al guardaroba, privi di un regolare contratto di lavoro subordinato e retribuiti “in nero”. Le serate venivano organizzate con post sui social media, ove veniva pubblicato il listino prezzi. Con il pagamento di un biglietto pari ad alcune decine di euro, a seconda del tema dell’evento, era possibile accedere al locale e consumare bevande di qualsiasi tipo, come in una normale sala da ballo. I successivi accertamenti all’ente no profit hanno consentito di riqualificare l’attività esercitata come commerciale a tutti gli effetti e hanno fatto emergere ricavi non dichiarati nel 2018 e 2019 per oltre 560mila euro e quantificato un’evasione di imposta di 100mila euro.

Lavorava in nero con il reddito di cittadinanza

L’operazione ha dimostrato che le finalità non lucrative, riportate formalmente nello statuto dell’ente, avevano consentito di beneficiare di un regime tributario di favore. Al termine dell’operazione il titolare della discoteca è stato denunciato alla procura della Repubblica di Varese per il reato fiscale di omessa dichiarazione delle imposte nonché per l’impiego di un lavoratore minorenne al di fuori delle condizioni previste dalla legge, per i quali ora rischia la pena della reclusione da due a sei anni. Gli approfondimenti investigativi durante la verifica fiscale hanno inoltre fatto emergere che uno dei buttafuori, che lavorava in nero, era anche beneficiario del reddito di cittadinanza. Il lavoratore è stato, pertanto, segnalato all’Inps ai fini della sospensione dell’erogazione assistenziale e denunciato alla locale procura della Repubblica: rischia anch’egli da uno a tre anni di reclusione.

varese lavoro nero discoteca – MALPENSA24

 

 

 

 

________________________________________________________________________________