Varese, le richieste di Aime al governo: «Salvare le aziende con il Recovery Fund»

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VARESE – Con i nuovi Dpcm, le restrizioni, le proteste e le chiusure il sistema economico italiano è sempre più in fibrillazione e i posti di lavoro a rischio crescono notevolmente. Ecco allora che Aime Varese fa appello al Recovery Fund e prepara un documento con 5 richieste per il governo al fine di rilanciare l’economia del paese.

Basta confusione

«La situazione di emergenza sta peggiorando ogni giorno di più e abbiamo il timore di tornare alla sfida di marzo e aprile tra governo, regioni e comuni, in un susseguirsi di dcpm e di ordinanze non sempre chiare e coerenti». Esordisce con queste parole il presidente dell’Associazione imprenditori europei (Aime), Giuseppe Albertini, illustrando il documento elaborato e approvato all’unanimità e che verrà sottoposto al governo per l’avvio del Recovery Fund.

«La gente – continua – non c’è la fa più a sostenere questa situazione e il mondo delle imprese rischia di trovarsi schiacciato e senza futuro se non si mettono in atto celermente i piani di rilancio economico, soprattutto quelli finanziati dall’Unione europea». Ecco quindi la richiesta di Aime di agire presto e con serietà, unità e collaborazione. Proprio in questa direzione vanno i 5 punti di base proposti dall’associazione.

Le 5 richieste

«In primo luogo è necessario promuovere la conversione e l’efficientamento delle produzioni industriali per renderle meno dispendiose e più sicure per l’ambiente. Inoltre dobbiamo accelerare la digitalizzazione della PA e renderla uno strumento più efficace per le sinergie tra pubblico e privato e tra imprese e istituzioni. Aime punta anche su una riforma della tassazione sul lavoro dipendente e delle valutazioni sull’imponibile Irpef. Accompagnata da un alleggerimento della rigidità e una stabilizzazione della legislazione sui rapporti di lavoro dipendente. «Infine, bisogna semplificare i processi creditizi e i rapporti con le banche»

Facciamo anche le proposte di legge

Su queste cinque macro-tematiche Aime si premurerà di sviluppare le singole proposte di legge da portare direttamente alle istituzioni per la costruzione dei singoli emendamenti parlamentari. L’Associazione chiede anche di riconfermare per i prossimi anni le misure che hanno stimolato in maniera importante la domanda interna: l’Ecobonus 110% e il rifinanziamento di “Industria 4.0”.

Condanniamo la violenza

Su quanto sta accadendo in questi giorni Gianni Lucchina, segretario generale di Aime, commenta: «Vista l’esperienza appena trascorsa e le dichiarazioni di intenti fatte negli scorsi mesi per fronteggiare questa annunciata nuova ondata pandemica, viene difficile sorvolare sulla confusione che si sta ricreando e sulle endemiche lentezze che si rilevano per le cose che potevano essere fatte in questi ultimi tre mesi per essere meglio preparati alla attuale situazione».

Ma Aime si allontana da ogni volontà di protesta o accusa. «Ribadiamo però con fermezza la condanna a qualsiasi atto di prevaricazione e di violenza come quelle che si stanno verificando in questi giorni. L’Italia – conclude Lucchina – si aspetta da chi ha responsabilità di governo affidabilità e concretezza e l’Associazione Aime da sempre è orientata, pur in un atteggiamento di critica costruttiva, a ricercare condivisione e collaborazione affinché si possa dare maggior forza al sistema delle Imprese e strumenti per la tenuta economica e sociale».

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