Varese, il “mistero” dei quadri di Guttuso. Gregori: «Dove sono finiti?»

Guttuso Varese

VARESE – A inizio 2020 si chiudeva l’importante mostra dedicata a Renato Guttuso a Villa Mirabello. A un anno e mezzo di distanza è Mauro Gregori, fondatore de La Civica, a chiamare in causa l’amministrazione comunale. «Dove si trovano ora quei quadri?» è la domanda che l’ex consigliere rivolge al sindaco Davide Galimberti. Gregori suggerisce di esporre permanentemente le opere al Castello di Masnago.

Successo di visitatori

La mostra “Renato Guttuso a Varese” si è svolta dal maggio 2019 a gennaio 2020 nelle sale di Villa Mirabello. 25 i dipinti del maestro di Bagheria esposti nel museo civico varesino, per una rassegna in grado di catalizzare una grande attenzione da parte del pubblico varesino e non. Il bilancio finale fu di decine di migliaia di visitatori in poco meno di otto mesi. Da allora le opere di Guttuso non sono state più esposte in città, come sottolinea l’ex consigliere comunale Mauro Gregori. Il fondatore de La Civica chiama in causa il sindaco Davide Galimberti per sapere qual è stato il destino di quei quadri. Tra le deleghe del primo cittadino figura infatti anche quella della cultura, che è sempre rimasta nelle sue mani dopo le dimissioni di Roberto Cecchi, che lasciò nell’estate del 2019, pochi mesi dopo l’inaugurazione della mostra di Guttuso.

Idea Castello di Masnago

«La mostra di Renato Guttuso a Villa Mirabello – ricorda Gregori – fu tenuta un paio d’anni fa, con la disponibilità di una collezione privata che il Comune di Varese sta pagando, 10mila euro l’anno per 10 anni. Dove si trovano ora i quadri di Guttuso? Perché non esporli permanentemente presso il Castello di Masnago?». Secondo Gregori il museo di arte moderna e contemporanea, che attualmente ospita la mostra dedicata all’arte del Giappone, potrebbe essere la sede ideale per accogliere le opere dell’artista siciliano, tra cui la celebre “Spes contra spem”. «È chiedere troppo poter vedere Guttuso nei musei civici varesini? – continua Gregori – è vero o non è vero che il Comune di Varese sta pagando la “disponibilità” delle sue opere? È cambiato qualcosa nel frattempo?». Queste le domande indirizzate al sindaco.