Varese, dopo 7 mesi riaprono le palestre. Sozzani (Sporting): «Era ora»

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VARESE – Avevano chiuso i battenti il 24 ottobre. Oggi, lunedì 24 maggio, dopo 7 mesi esatti, le palestre sono tornate a riaprire le porte. Un giorno tanto atteso per il settore, che finalmente torna a respirare. A Varese gli appassionati del fitness ne hanno subito approfittato per tornare ad allenarsi.

Si riparte con alcune limitazioni

Tra le realtà che hanno riaperto nella città giardino c’è la palestra Sporting di via Correnti. «Viene da dire che era ora, non ne potevamo più – commenta il titolare Fabio Sozzani – il nostro settore è stato veramente morsicato e risicato fino all’ultimo. Ci auguriamo, visto come sta andando la situazione, che non dovremo chiudere mai più». L’attività delle palestre può ripartire dunque, anche se ci sono ancora alcune limitazioni, a partire dall’impossibilità di utilizzare le docce. «Gli spogliatoi – spiega Sozzani – si possono invece usare nel limite consentito della rapidità. Abbiamo dei numeri contingentati, le regole vanno rispettate e le rispettiamo». La piscina resterà ancora chiusa per qualche settimana. Il cronoprogramma attuale del governo indica nel primo luglio la data per la riapertura. E anche gli sport di contatto per il momento restano off limits.

Entusiasmo tra i varesini

Nel primo giorno di apertura l’afflusso dei varesini è stato positivo. «Abbiamo avuto una buona affluenza di persone – racconta il titolare – sono tutti motivati e non ne potevano più di tornare. Ho visto la gente venire con la voglia di ricominciare». Per potersi allenarsi in palestra l’accesso è solo su prenotazione, che avviene tramite un’app. Un metodo con cui gli utenti stanno iniziando a familiarizzare. Con la riapertura riprendono anche i corsi, con una distanza di 2 metri e mezzo che viene rispettata tra le persone. La capienza delle sale passa così da 40 a circa 20 persone. Ma con la bella stagione le attività saranno svolte anche all’aperto.

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Abbonamenti “congelati”

La palestra Sporting, come altre realtà della città, ha deciso di congelare gli abbonamenti che gli appassionati di fitness avevano già in essere. Gli utenti vedranno quindi restituirsi le mensilità perse in questi mesi di chiusura. Una scelta importante a favore della clientela, ma che per le strutture rappresenta un mancato guadagno dopo un lungo periodo di chiusura. «Con la nostra associazione Ciwas – spiega Sozzani – abbiamo chiesto al governo di riconoscere alle persone delle detrazioni. Per noi sarebbe stato un bel sollievo, ma la richiesta non è stata accolta. Ripartire senza entrate e con personale e utenze da pagare può diventare un problema per molte realtà».