Varese, i richiedenti asilo aiutano Aias e gli Alpini per la Festa della Montagna

I preparativi della Festa della Montagna (foto Fb Gruppo Alpini Varese)

VARESE – Proseguono le iniziative della buona accoglienza a Varese, con il rinnovato impegno da parte di una ventina di ragazzi richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità per tutta la città di Varese. Un’attività che è stata significativa per l’allestimento della festa del Gruppo Alpini al Campo dei Fiori. La collaborazione ha riguardato anche l’associazione Aias.

Rinnovata la sede di Aias

Il coinvolgimento dei richiedenti asilo ha permesso di riqualificare e imbiancare i locali nella sede dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici, rendendo così la sede di nuovo fruibile e accogliente dopo due anni di chiusura forzata a causa della pandemia. «A seguito di una grossa infiltrazione la nostra sede necessitava di un intervento per poter rendere i locali adeguati e fruibili – spiega Giuseppe Caffarelli, presidente dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici – Il lavoro dei ragazzi è stato quindi fondamentale: l’associazione riprenderà le attività a settembre, aprendo di nuovo alle persone con disabilità e a tutto il quartiere».

Aiuto agli Alpini

Proprio in questi giorni invece i richiedenti asilo hanno supportato gli Alpini varesini impegnati a preparare il Campo dei Fiori per la Festa della Montagna che si terrà dal 10 al 15 agosto. «Come negli anni scorsi, anche quest’anno il supporto operativo dei ragazzi della cooperativa Ballafon ha dato un aiuto per l’allestimento della tradizionale Festa della montagna – dichiara il capogruppo del Gruppo Alpini Varese Antonio Verdelli – si tratta di un’esperienza che arricchisce tutti, sia chi accoglie sia chi è accolto».

Accoglienza e integrazione

«Quando abbiamo iniziato la collaborazione con la cooperativa Ballafon in relazione ai richiedenti asilo ospitati nei loro Centri Accoglienza Straordinaria abbiamo concordato la necessità di ridare dignità a questi ragazzi dando loro la possibilità di svolgere del volontariato a favore della città che li ospita e, dall’altra parte, di indirizzare il loro impegno proprio nei settori che meglio possono rappresentare anche visibilmente un aiuto concreto sia ai più fragili sia nei settori dove maggiore è la sensibilità dei varesini – spiega l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari – ecco perchè abbiamo visto i ragazzi di Ballafon impegnati nel tinteggiare e rinfrescare alcune scuole o ripulire i nostri cimiteri nel passato recente. Ed ora li vediamo in un aiuto concreto ad Aias, che finalmente dopo il covid può riprendere la sua attività. Ma non solo. L’impegno di Ballafon ad aiutare anche gli Alpini per la festa di agosto al nostro Campo dei Fiori rappresenta anche l’evidenza di un inserimento in quelle che sono le tradizioni più sentite della nostra gente e dei varesini, tradizioni che con la partecipazione dei ragazzi della cooperativa trovano nuovo vigore ed aiuto e manifestano concretamente la possibilità di un inserimento attivo nella comunità ospitante, cioè Varese. Tutto questo significa un modo diverso e non ideologico di intendere l’accoglienza e l’integrazione».

Restituire al territorio

«Questo è un modo per restituire al territorio quanto ricevuto, per non sprecare energie e risorse utili per la cittadinanza, un lavoro di rete che mira a creare un sistema di integrazione che crea connessioni e opportunità, e che va ad aggiungersi ai percorsi di integrazione linguistica, educazione civica e inserimento lavorativo – spiega il direttore della cooperativa Ballafon Luca Dal Ben – in questi giorni partiranno poi anche i lavori di sistemazione dei vialetti dei cimiteri, mentre in passato i ragazzi sono stati impegnati nell’imbiancatura di scuole e uffici».