Varese, scuola don Rimoldi da ricostruire. Oprandi: «Due soluzioni per gli studenti»

VARESE – Non ci sono ancora tempi precisi, ma, quando la scuola media don Rimoldi verrà demolita, due sono le soluzioni per accogliere gli studenti nell’attesa della sua ricostruzione. «All’interno dell’Istituto comprensivo Varese 1 – afferma la dirigente scolastica e consigliera comunale Luisa Oprandi – avremmo eventualmente a disposizione sia degli spazi nel plesso della scuola Cairoli a Biumo Inferiore sia in quello della Salvemini di via Brunico».

Le tempistiche

Come illustrato nel Documento preliminare alla progettazione, una volta ultimata la procedura di gara serviranno almeno cinque mesi di progetti per dare il via ai lavori. Il tempo di questi ultimi e quello del bando, però, non sono esplicitati. «A ora – prosegue Oprandi – non è assolutamente chiaro quando dovremo spostare le classi in quanto non ci è ancora stato detto quando verrà demolita l’attuale “don Rimoldi”. Ovviamente la decisione sulla soluzione temporanea dovrà passare prima dagli organi collegiali. Quello che posso dire, però, è che personalmente ritengo che sia gli spazi alla “Cairoli” sia quelli alla “Salvemini” possano essere presi in considerazione dall’Amministrazione comunale».

Le misure della nuova “IV Novembre” e il futuro della scuola attuale

Nel progetto che rivoluzionerà San Fermo è poi prevista anche una nuova struttura per la scuola primaria “IV Novembre”, ora in via Monfalcone. Dieci classi, si legge, per un totale di 250/270 alunni e un investimento stimato in 3 milioni e 820mila euro. «Quest’anno – le parole della dirigente – abbiamo in realtà attive dodici classi e speriamo che in futuro aumentino. Tuttavia, visto che alle medie “don Rimoldi” ne abbiamo sei e che il futuro plesso sarà più grande, potremo compensare senza problemi il totale. Che le iscrizioni crescano è possibile: se si realizzerà realmente un polo cittadino che metta assieme la scuola, l’attività sportiva e il tempo libero, infatti, potremo diventare attrazione non solo per il quartiere e l’intera cittadinanza, ma magari per la provincia».

Sulla “IV Novembre” non ci sono tempistiche, ma la dirigente scolastica fa una richiesta chiara per il futuro della struttura che ora ospita gli studenti: «Mi piacerebbe – afferma – che resti a disposizione delle realtà del quartiere e che non venga destinata a iniziative private».

Gli studenti e i campi da calcio

«Se oggi non utilizziamo come scuola gli spazi sportivi esterni – conclude Oprandi – in futuro, qualora venissero inglobati nel polo, potremmo farlo. Parliamo della seconda fase del progetto, quindi anche in questo caso non abbiamo tempi. Sicuramente, però, vaglieremo tutte le opportunità per le attività didattiche ed extra curriculari».

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