Varese è anche terra di vino: obiettivo diventare quarto polo enologico lombardo

VARESE – «Al Vinitaly ho visto una macchia bianca all’altezza di Varese nel disegno della carta enografica della Regione Lombardia. È stato un colpo al cuore: il primo passo è colorare questa macchia». Ha le idee chiare Marco Visconti, nuovo presidente dell’Associazione Viticoltori Varesini, che comprende 9 cantine della provincia. Una realtà in crescita che si è presentata al territorio nella serata di martedì 9 maggio con un evento aperto ad autorità e stampa (nel video sotto il racconto con le interviste). Ma i vini varesini non camminano da soli: la promozione si lega a quella della Formaggella del Luinese, nell’ambito del progetto “Terre di Varese”.

Un nuovo polo enologico

Se il primo obiettivo è quello di esserci, non solo sulle cartine del vino, ma anche appunto in manifestazioni come il Vinitaly e sulle tavole italiane, il secondo è quello di consolidare la produzione per rendere conosciuta una zona che ora fatica ad emergere rispetto a nomi che sono dei veri e propri colossi. «Dopo Franciacorta, Oltrepò pavese e Valtellina la zona insubrica con Varese, Como e Lecco deve diventare il quarto polo enologico di Lombardia», continua Visconti. Ambizioni importanti, ma la strada intrapresa è quella giusta, come confermano i tre recenti nuovi ingressi nell’associazione, che ora conta su 9 produttori locali. 120mila invece il numero delle bottiglie prodotte ogni anno.

Dagli “eroi” alle new entry

Un percorso iniziato una ventina d’anni fa. «La cultura del vino si era persa sul territorio – ha detto il presidente Visconti – ed è ripartita negli anni Novanta grazie a degli eroi». Un ringraziamento dovuto a chi ha tracciato un solco, come Giuliana Tovaglieri, presidente per 15 anni. «Siamo partiti con tre cantine e sono contenta che questo impegno abbia portato a questa serata e che le nuove cantine siano così partecipi», il suo commento. La produzione in provincia è eterogenea sia per qualità dei terreni che dei microclimi. Le nove cantine che fanno parte dell’associazione sono Cascina Piano di Angera, Cascina Filip di Travedona Monate, Cantina Torrerossa di Gazzada Schianno, Tenuta Tovaglieri di Golasecca, Cascina Ronchetto di Morazzone, I due Filari di Travedona Monate, Ca d’Orsa di Viggiù, Cassiciacum di Casciago ed Emotion Green di Casciago.

Passaggio di consegne (con omaggio floreale) tra Tovaglieri e Visconti

Vini e formaggio

I nuovi progetti dei Vini Varesini sono stati al centro di una serata presso lo Spitz di Varese, a cui hanno partecipato tra gli altri il sindaco Davide Galimberti, il presidente della Provincia Marco Magrini, il presidente di Confagricoltura Varese Giacomo Brusa, i consiglieri regionali Giacomo Cosentino ed Emanuele Monti e il presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello. «I progetti – ha detto quest’ultimo – funzionano se c’è la volontà da parte delle persone, come in questo caso. Partecipare al Vinitaly? Perché no… lavoreremo insieme ai produttori anche per questo obiettivo». L’occasione è stata utile per fare il punto sul progetto “Terre di Varese”, lanciato due anni fa grazie ad un bando dell’ente camerale con l’obiettivo di affiancare la promozione dei vini a quella di un altro prodotto d’eccellenza del territorio, la Formaggella del Luinese. «Di solito è molto difficile mettere insieme degli agricoltori in Italia perché sono molto individualisti, ma siamo riusciti a unire questi due consorzi – ha spiegato il coordinatore del progetto Fabio Ponti – sono entrambi a salvaguardia del territorio, dall’area montana fino alla zona collinare e di pianura».

Prodotti varesini protagonisti: Risotto agli Asparagi di Cantello mantecato alla Formaggella del Luinese

Un prodotto che piace

«Siamo il più piccolo consorzio in Italia – ha detto Mattia Crivelli, presidente del Consorzio della Formaggella del Luinese – un prodotto (nella foto sopra) conosciuto forse più fuori Varese che in provincia. A livello commerciale stiamo riscontrando in questi ultimi mesi molto interesse, sia all’ingrosso che a livello di Gdo e il dettaglio specializzato». Il presidente della Provincia Marco Magrini ha ricordato la nascita del prodotto, di cui fu uno dei promotori. «Era stato un percorso difficile, allora con la Comunità montana Valli del Luinese. Un prodotto di nicchia e di qualità».