Diversità e inclusione, a Varese debutta lo show di Luca Vullo. Per ridere e riflettere

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Luca Vullo

VARESE – Un viaggio nelle diversità dove tutto è inclusivo: si chiama “All inclusive” il nuovo show scritto, diretto, interpretato e prodotto da Luca Vullo che andrà in scena domani, giovedì 16 novembre, in prima nazionale al Cinema Teatro Nuovo di Varese. «Ho sentito l’esigenza – ha spiegato l’artista – di parlare di differenza e inclusività, temi fondamentali per il rispetto altrui, facendo sì che umorismo e risate favoriscano anche una riflessione a riguardo. Si tratta di uno spettacolo interattivo e divertente, che stimola il confronto: non sarà proposto solo alle scuole ma anche nell’ambito della formazione».

Prendere coscienza della propria unicità

«Sarò io, con i miei limiti fisici e i miei pregiudizi, il primo a mettersi in discussione»: Vullo dimostrerà, con grande autoironia, di avere un cervello che funziona in modo differente ed è pienamente convinto che la diversità sia una ricchezza per tutti perché permette di prendere coscienza della propria unicità ed essere accoglienti con l’altro, senza annullare le differenze e le peculiarità dell’individuo. “All inclusive” dopo la premiere alle 21 al Nuovo e sarà seguito dalla matinèe del 17 novembre che coinvolgerà diverse classi del liceo artistico (per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 0332/830053 o l’indirizzo segreteria@filmstudio90.it).

Gli spettacoli sociali del “PerFormatore”

Vullo, definito l’ambasciatore della gestualità italiana nel mondo per la sua esperienza internazionale nel diffonderla come eccellenza del “made in Italy” e patrimonio immateriale della nostra cultura, è da tempo anche impegnato nel sociale. In qualità di performer o, come ama definirsi lui, “PerFormatore”, porta in tour diversi spettacoli per le scuole, sensibilizzando su importanti tematiche come diversità e inclusione, Dsa, Adhd, violenza economica verso le donne, comunicazione autentica e intelligenza emotiva.

Comunicazione emotiva

«Il mio spettacolo sulla gestualità – ha raccontato Vullo – è nato diversi anni fa: tutto è iniziato tornando da Londra, ora vivo a Varese dopo quasi dieci anni all’estero. Mettevo a confronto i comportamenti degli italiani con quelli degli altri popoli: è poi diventato un format che ho portato nei teatri, nelle università, nelle ambasciate italiane e negli istituti di cultura italiana all’estero. Continua ad andare in scena e ho coinvolto anche mia madre, per me è come tornare al Sud: lei è il mio guru della comunicazione emotiva tramite baci e carezze. Una parte umana che, nonostante l’intelligenza artificiale, dobbiamo recuperare».

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