Con Varesevive alla Basilica di San Vittore un concerto per la Croce Rossa Italiana

VARESE – L’associazione Varesevive porta a Varese la grande musica classica, con l’iniziativa “Musica per Stare Bene”, sostenuta da Fondazione Comunitaria del Varesotto, Wolters Kluwer Tax and Accounting Italia, Otto per Mille Valdese e Lions Club Varese Insubria. L’obiettivo è quello di sostenere i progetti del Comitato di Varese, Gazzada Schianno e Tradate della Croce Rossa Italiana, a cui sarà dedicato il primo concerto, e della Fondazione Giacomo Ascoli.

Si inizia l’8 ottobre

Due i concerti in programma: il primo si terrà sabato 8 ottobre presso la Basilica di San Vittore (nella foto) alle ore 21. Si esibirà l’Orchestra Cameristica di Varese, presente sulle scene concertistiche da quasi vent’anni, con musiche di Haydn, Mozart e Schubert. Direttore il maestro Fabio Bagatin, solista Francesco De Angelis, primo violino solista del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala di Milano, nonché uno dei musicisti di maggiore talento del panorama musicale internazionale, molto apprezzato dalla critica.

Raccogliere fondi e sensibilizzare

«Lo scopo dell’evento è duplice: raccogliere offerte a favore delle attività delle due realtà impegnate nel nostro territorio, e insieme sensibilizzare privati e aziende al loro sostegno – commenta Giuseppe Redaelli, presidente di Varesevive – l’obiettivo che insieme al Comitato di Varese, Gazzada Schianno e Tradate della Croce Rossa Italiana ci poniamo è sì quello di raccogliere offerte la sera dell’evento, ma soprattutto di instaurare relazioni con donatori che vogliano prendersi a cuore e sostenere nel medio e lungo termine i servizi gestiti dalla Croce Rossa».

Le attività della Croce Rossa

Angelo Michele Bianchi, presidente del Comitato di Varese, Gazzada Schianno e Tradate, della Croce Rossa Italiana, ringrazia gli organizzatori e ricorda le attività che vedono impegnati ogni giorno gli operatori. «Oltre agli interventi di emergenza-urgenza, alle attività di formazione e informazione, con la nostra area sociale contribuiamo ogni giorno alla lotta contro la povertà e la grave emarginazione sociale. Supportiamo le persone vulnerabili a partire dai loro bisogni primari (la casa, il cibo, il vestiario), promuovendo, al tempo stesso, azioni mirate all’orientamento della persona e all’inclusione sociale e lavorativa della stessa». Negli ultimi due anni resi complicati dalla pandemia il comitato di Varese non si è fermato un solo giorno, dalla fornitura di pasti alla mensa solidale e all’assistenza psicologica a distanza, fino ai trasporti sanitari di anziani o disabili con difficoltà motorie per le visite mediche e la fornitura di generi alimentari alle famiglie bisognose. Oltre seicento i volontari e dipendenti impegnati giorno dopo giorno.

Richiesta di sostegno

Il presidente Bianchi lancia quindi una richiesta di sostegno e partecipazione alle imprese, alle istituzioni e al territorio. «La Croce Rossa Italiana è da molto tempo un’istituzione privata e quindi non gode più di finanziamenti pubblici. L’avvio del progetto della Mensa Solidale ha richiesto l’accesso ad un mutuo ventennale. Continuare ad erogare la prestazione della mensa solidale a sostegno e supporto della cittadinanza ed estinguere, almeno parzialmente o totalmente, il mutuo in essere: sono questi gli obiettivi della Croce Rossa Italiana di Varese, ma con l’arrivo della pandemia se ai costi per i dispositivi di protezione sommiamo le mancate entrate che hanno sempre alimentato l’azione della Croce Rossa, i conti sono presto fatti. Al netto di fiere e manifestazioni, è difficile, se non quasi impossibile, riuscire a saldare il debito residuo». Alle sue parole si aggiungono quelle di Giorgio Zanzi, ex prefetto di Varese e oggi consigliere del Comitato di Varese della Croce Rossa. «Per sensibilizzare la popolazione, promuoviamo campagne di raccolta fondi indirizzate a privati e persone giuridiche mediante un’opera di comunicazione e attraverso canali multimediali con l’invio di e-mail, l’uso dei social network o con news sul sito internet, oppure con la promozione di eventi pubblici e altri strumenti di diffusione mediatica».