Dialogo tra opere d’arte, a Velate il poeta Pietro Berra per la mostra di Jack Braglia

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VARESE – In occasione della mostra “Conversations with emotional journeys” di Jack Braglia al Battistero di Velate, oggi, sabato 24 settembre, nell’antico oratorio adiacente, si terrà alle 16 tra installazioni di arte contemporanea l’evento “Viaggi & parole”, una conversazione con Pietro Berra.
Il poeta e giornalista comasco è autore di numerosi libri sul rapporto che lega l’uomo alla natura, e di progetti letterari tra i quali la pubblicazione del diario di viaggio di Mary Shelley in Italia (1840) e la Lake Como Poetry Way, dove il territorio si racconta attraverso gli scrittori e i poeti che l’hanno vissuto. Con l’associazione Sentiero dei Sogni Berra promuove le Passeggiate Creative sul lago di Como, e non solo. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti: per riservare il proprio occorre contattare via e-mail l’indirizzo battisterodivelate@gmail.com.

Una ricerca al confine tra fotografia e scultura

Giacomo “Jack” Braglia, giovane artista che vive tra Londra e Lugano, a soli ventisei anni si è già fatto notare in location prestigiose come la Biennale di Venezia e l’Adi Design Museum di Milano, dal quale la mostra “Conversations with emotional journeys” arriva direttamente: inaugurata a Varese il 10 settembre e promossa dalla Fondazione Gabriele e Anna Braglia in collaborazione con la Comunità Mami, si potrà visitare l’esposizione curata da Carla Tocchetti fino al 2 ottobre, con apertura sabato e domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18 e possibilità di prenotare, sempre scrivendo all’indirizzo battisterodivelate@gmail.com, visite infrasettimanali personalizzate.
«“Conversations with emotional journeys” – ha scritto Beatrice Audrito, autrice del testo critico – è un progetto dedicato al tema del viaggio, fisico come interiore, quale possibilità di incontro, scambio e riscoperta di culture e continenti lontani. Otto sculture in mostra raccontano il viaggio fotografico di Braglia che nel corso del 2018 ha visitato sei Paesi del mondo, dedicando l’intero anno all’esplorazione di nuovi territori e culture lontane. Fotografie suggestive di luoghi naturali e paesaggi urbani scattate in Australia, Cina, Giappone, Namibia, Nuova Zelanda e Portogallo.
Immagini affascinanti che si incarnano tra le labbra sinuose di bocche greco-romane quale escamotage per rievocare lo spirito delle “Conversations” (Conversazioni) di Braglia, un titolo spesso utilizzato dall’artista al fine di sottolineare l’esigenza intima di aprire un dialogo con il fruitore. Una tematica di cui Braglia si occupa da sempre, raccontando le contraddizioni del nostro tempo attraverso il suo obiettivo fotografico grazie a una ricerca interessante, al confine tra fotografia e scultura, con la quale trasforma i suoi scatti fotografici in sculture e installazioni tridimensionali. Servendosi della tecnica innovativa del wrapping, l’artista dà corpo alla fotografia tradizionale utilizzando supporti fotografici alternativi: busti classici, scudi, bocche e altre forme scultoree che riveste di immagini fotografiche scattate durante i suoi viaggi, per permettere alla fotografia di conquistare la terza dimensione superandone i limiti. Una narrazione visiva condotta servendosi di medium diversi come la fotografia, la scultura, il colore».

Temi d’attualità e contraddizioni del nostro tempo

Appassionato d’arte fin da bambino, Braglia ha ricevuto in dono la sua prima macchina fotografica all’età di undici anni; a diciassette compie il suo primo viaggio di volontariato in Africa e, rapito dall’atmosfera dell’Etiopia, ne racconta visivamente i paesaggi e la cultura. Ha così inizio il suo viaggio artistico: colpito dalle possibilità del mezzo fotografico inizia a scattare, rivolgendo da subito lo sguardo a tematiche molto precise di matrice ambientale o sociale.
Insieme allo scultore Helidon Xhixha ha progettato “The twin bottles: message in a bottle”: la scultura riproduce in scala aumentata due bottiglie che galleggiano come rifiuti abbandonati, per sensibilizzare il pubblico sul tema della dispersione della plastica nei mari. Nell’estate 2020 ha presentato a Forte dei Marmi “Conversations with a changing world”; un anno dopo ha realizzato la personale “Conversations with sustainability”, a cura di Audrito, al Circolo del Castellazzo di Parma in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura, partecipando anche alla Triennale di Maroggia, alla rassegna internazionale OpenArt di Roveredo e al Fuorisalone con una mostra sul tema ambientale all’Acquario civico di Milano.

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