Vergiate, bimbi dell’asilo spostati alle De Amicis. Tensione fra genitori: «Non siamo predatori»

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VERGIATE – «Comprendiamo il disagio, sia il nostro sia dei genitori dell’altra scuola. Ma vogliamo cogliere il buono di quello che verrà fatto per tutta una comunità». Con questa premessa, i genitori del gruppo 0-6 dell’asilo Gianni Rodari di Vergiate cercano di «smorzare i toni ed evitare le speculazioni». Il riferimento va al temporaneo trasferimento dei bimbi alle elementari De Amicis, per permettere i lavori di riqualificazione all’asilo con i fondi intercettati dal Pnrr. Una soluzione che ha creato un po’ di tensione in paese. Non solo a livello politico, ma anche fra le famiglie dei bimbi che dovranno condividere gli spazi fino a quando il cantiere non sarà terminato. Da qui, il tentativo di invitare a «vederla positivamente, evitando i toni polemici».

«Non siamo predatori»

I genitori dei bimbi dell’asilo hanno firmato una lettera aperta, un modo per «spendere due parole sulle dinamiche» che stanno coinvolgendo i due plessi. Per farlo – invece di «lasciarci trascinare in una guerra di trincea poco edificante e di dubbia utilità» o di «usare i medesimi toni di poca tolleranza, scarsa empatia e facile giudizio» – scelgono di sfruttare «i valori che vogliamo trasmettere ai nostri figli». Tre pilastri: fiducia, tolleranza e senso di appartenenza. Già, perché il clima che si è creato intorno alla soluzione di spostare temporaneamente i bimbi, non negano, «è sinceramente molto triste». Anzi: «È brutto pensare di essere accolti come dei predatori, più che come dei graditi ospiti».

La lettera dei genitori

Ecco la lettera integrale firmata dai genitori del gruppo 0-6 dell’asilo nido Gianni Rodari:

Vorremmo spendere due parole sulle dinamiche che stanno coinvolgendo il nostro plesso e la vicina scuola primaria De Amicis in conseguenza ai lavori di ristrutturazione che lo stabile dell’asilo affronterà durante tutto il prossimo anno scolastico.

Abbiamo fin oggi desistito spinti dalla speranza che i toni si smorzassero e che la situazione rientrasse. Potremmo lasciarci trascinare in una guerra di trincea poco edificante e di dubbia utilità. Potremmo usare i medesimi toni di poca tolleranza, scarsa empatia e facile giudizio. Scegliamo invece di portare l’attenzione sui valori che vogliamo trasmettere ai nostri figli e che siamo certi, siano assolutamente condivisibili.

Il primo di questi valori è la Fiducia, affidiamo i nostri figli alle insegnanti dando loro fiducia che se ne occuperanno al meglio e lo facciamo ancora una volta credendo nel fatto che siano le persone a fare la differenza e non gli spazi adibiti. Scegliamo di fidarci delle istituzioni che hanno scelto per noi il meglio ci potesse essere in questa circostanza non senza l’appoggio e l’autorizzazione delle autorità competenti.

Il secondo è la Tolleranza, sappiamo che la situazione comporterà disagi e sacrifici per tutti, siamo consapevoli che è una fatica necessaria per un bene maggiore che coinvolgerà tutti, non solo noi.

Il terzo e ultimo è il Senso di appartenenza, siamo parte di una comunità e non ha senso pronunciare frasi di circostanza in occasione di feste o ricorrenze se noi per primi non facciamo lo sforzo concreto di sentirci parte di un tutto.

Il clima creatosi è sinceramente molto triste. È brutto pensare di essere accolti come dei predatori più che come dei graditi ospiti. Ciò che vogliamo che i nostri figli colgano da quella che potrebbe essere una buona occasione di integrazione e altruismo è davvero questo? I grandi giocano ai giochi dei grandi, incuranti che le loro azioni sono da esempio e ispirazione per i loro figli.

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