Il Sociale al centro del 2022 di Vergiate. Parrino: «Sosteniamo i più fragili»

VERGIATE – Il 2021? «Mi ha cambiato la vita al 90%». Anzi, per essere precisi, i numeri dicono 64%: i consensi che il sindaco Daniele Parrino si è tatuato addosso prendendosi Vergiate alle Amministrative dello scorso ottobre. È questo il punto di partenza per ripercorrere i primi passi in fascia tricolore, ormai alla fine di un altro anno particolare. Tra ostacoli superati, piani intavolati e responsabilità ereditate. Un pacchetto che oggi si trasforma negli obiettivi del domani, da raggiungere nel 2022. La priorità è ancora una volta «il sostegno alle fasce più deboli», non l’ha mai negato. Ma il «sogno» vuole la sua parte. E anche se fa tanto discutere, il centro polifunzionale rimane il cavallo di battaglia del centrosinistra.

I primi mesi da sindaco

Da quel 3 ottobre delle urne «sento una grande responsabilità», dice. «Una bella soddisfazione, che ci ha spinto come gruppo a metterci subito al lavoro: tanti sono gli impegni, tanti gli obiettivi». Soprattutto per le piccole azioni che compongono la quotidianità dei cittadini: le segnalazioni delle buche, l’acqua che perde nelle abitazioni o la luce che non funziona in una via. Ma anche la volontà di stare con la gente: «La prima cosa che ho fatto come sindaco è stata andare a trovare i bambini a scuola. È stato un bel bagno di energia». Ma oltre alle mosse per ambientarsi al nuovo stile di vita, si guarda al futuro: «Abbiamo tanta speranza nei prossimi due anni, speriamo che arrivino risorse importanti. Studieremo per essere pronti a eventuali opportunità». Sì, perché «se arrivano soldi da enti sovracomunali, non vuol dire che il Comune non fa nulla: tutto ciò che è straordinario, lo possiamo fare solo con sostegni esterni. E ci vuole competenza per gestire le risorse in arrivo».

I piani per il 2022

Da qui, i piani per il 2022: «Vogliamo sistemare la scuola De Amicis, una struttura datata su cui mettere mano». Ma anche intervenire sulle «ciò che non si vede». Il riferimento va, in particolare, ai «problemi idrogeologici in alcune frazioni, che mettono spesso a disagio le persone quando piove perché si creano allagamenti». E ancora: «Opereremo per sistemare le strade, anche grazie alle risorse che arriveranno, per garantire sempre sicurezza». Fino al sogno nel cassetto, che porta il nome di “Vergiate vita cultura”: «Fra tutti gli obiettivi è il più complesso, ne siamo consapevoli. Ma le basi ci sono». Insomma: «Ci sono molti progetti, siamo pronti a tutto: alla fine del mio mandato vorrei vedere una Vergiate più bella ancora». In tutto questo, spazio a quella che è «la nostra priorità da sempre». Si tratta delle azioni volte al sostegno dei Servizi Sociali: «Abbiamo sempre pensato – e continueremo a farlo – di costruire una rete importante, lontano dall’assistenzialismo. Vogliamo, con l’aiuto degli specialisti, prendere in carico i problemi, valutarli e aiutare a uscire dalle difficoltà con un percorso preciso».

I rapporti politici

Oltre agli obiettivi, gioca la sua partita anche la questione politica. Intanto, all’interno della maggioranza di Uniti per Vergiate: «Sono molto contento del gruppo consigliare. Questa è una squadra di persone serie, attente e attive sul territorio». Lo stesso vale per la giunta: «Sono persone in gamba, che approfondiscono le loro materie.
Sui rapporti con la minoranza, il sindaco non si sbilancia. «Fin dall’inizio ho detto che avevano le porte aperte, ma mi sono reso conto che ci sono modi diversi di fare opposizione: una parte è costruttiva e presenta analisi interessanti, un’altra invece interviene senza approfondire gli argomenti». Un modo per dire che «fa chiacchiere da bar». Ciò non toglie che «fare opposizione rimane una risorsa per un’amministrazione, ma mi infastidisce quando non è seria».

La situazione Covid

Un ultimo appunto sulla situazione Covid. I contagi crescono in tutta la provincia di Varese. E cresce anche la preoccupazione: «Abbiamo molti positivi, a oggi. Sono dispiaciuto che anche quest’anno non siano state fatte le manifestazioni legate al Natale. Erano già state organizzate con le associazioni, con impegno, ma questa situazione ha costretto ad annullarle». E conclude: «È un peccato, la comunità vive anche di contatti umani: sarebbe bello uscire presto dal tunnel della pandemia».

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