Bocciate le proposte di Vergiate 2030. Parrino: «Non è opposizione seria»

VERGIATE – «Amministrare non è come giocare a Risiko, è molto più complesso. E le cose non si fanno a caso». A gamba tesa il sindaco Daniele Parrino. Lo scorso 21 dicembre, in consiglio comunale a Vergiate, sono stati presentati tre emendamenti al Dup e al bilancio di previsione dal consigliere di minoranza Romano Balzarini (Vergiate 2030). Temi noti: le ciclopedonali per privilegiare la mobilità dolce, la messa in sicurezza della Ss 33. Fino alla possibilità di destinare più fondi alle famiglie in difficoltà. Soluzioni che avrebbero potuto sostituire o ritoccare alcune idee dell’amministrazione. Ma i pareri tecnici hanno respinto le proposte. Mentre, più politico è stato il taglio del primo cittadino. Non senza risposte piccate.

Il Sempione e la replica di Parrino

«Nulla è lasciato al caso: ci sono progetti, si cercano risorse e ci sono interlocuzioni», ha premesso il primo cittadino. La Ss33 rientra un progetto più ampio, «un ambito di trasformazione che, man mano, prevede interventi sul Sempione. E si faranno perché sono stati già chiesti dall’amministrazione». Tra questi, ha ricordato, una rotonda e i cordoli tra una carreggiata e l’altra. Aldilà delle operazioni, ad accendere la questione il fatto che le proposte delle ciclopedonali per collegare le frazioni fossero «senza variazione di spesa», aveva precisato Balzarini. Da qui, la replica: «Sulla base di cosa viene dichiarato? Hai fatto studi o sentito la Provincia di Varese? Va bene tutto, apprezzo tentativo di fare opposizione. Ma si faccia in modo serio, questi sono atteggiamenti improvvisati. Affermare qualcosa senza avere le basi o avere dei dati in mano, non fa bene al consiglio comunale».

Centro polifunzionale e il Sociale

Ancora una volta, il centro “Vergiate vita cultura” ha fatto la sua parte. Che a Balzarini non vada giù, si sa. Al punto che Parrino ha provato a mettere un punto. «Dovete rassegnarvi: abbiamo vinto le elezioni e quel progetto fa parte dei nostri obiettivi», ha sottolineato. «Se arriveranno fondi si farà, altrimenti no». E se l’alternativa era allargare il Ponte del tiro a segno, è stato nuovamente ribadito che «non è di nostra proprietà e quindi non si può inserire nel Programma».
Fino alla richiesta di implementare le spese nel Sociale, per le famiglie in difficoltà. «Dire che dobbiamo dare un segnale di attenzione è sbagliato: abbiamo sempre fatto – e continuiamo a fare – tantissimo in questo settore», ha replicato. «Sfido a trovare un altro Comune limitrofo delle nostre dimensione che investe così tanto per le persone più fragili».

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