VERGIATE – Un milione e 639mila euro. Dopo il mancato raggiungimento (per ora) dell’obiettivo centro polifunzionale all’area ex Mover – scartato insieme agli altri progetti presentati dai Comuni del Nord Italia nell’ambito della rigenerazione urbana – il Pnrr ha premiato Vergiate. Con un importante contributo che permetterà la riqualificazione completa dell’asilo comunale Gianni Rodari. Lo ha annunciato il sindaco Daniele Parrino in consiglio comunale ieri, 21 novembre.
L’unico treno
Si tratta di un «treno che passa una volta sola, quindi dobbiamo cogliere questa opportunità», le parole del primo cittadino. E non lo nasconde: «Siamo molto contenti di aver ricevuto un finanziamento così importante, il primo di questo calibro che riusciamo ad aggiudicarci con il Pnrr». Si tratta di un risultato «gratificante: per tutta l’amministrazione comunale, ma anche per gli uffici tecnici che hanno lavorato molto per partecipare a questi bando. Ora raccogliamo uno dei primi sostanziosi frutti».
Dieci bimbi in più
La maxi-cifra verrà utilizzata per «riqualificare completamente l’asilo nido, sia internamente che esternamente». E, fra gli altri, i lavori offriranno la possibilità di «accogliere dieci bimbi in più». Ovviamente, visto che si tratta di un intervento considerevole, «siamo consapevoli che potrà creare qualche disagio e dovremo stringere i denti. Avremo modo di spiegare tutto ai genitori dei bimbi e trovare una soluzione per la gestione dell’asilo».
Il freno al sogno “Teatro”
Un obiettivo raggiunto, a differenza del piano per realizzare il centro polifunzionale. Almeno per ora. In aula, incalzato da un’interrogazione di Vergiate 2030, Parrino ha riassunto la questione del bando di rigenerazione urbana che ha lasciato a bocca asciutta la Lombardia e, in generale, il Nord Italia. A fronte, invece, di un boom di successi al Sud. Fra i Comuni che sono rimasti a mani vuote c’è anche Vergiate, che si è visto scartare il progetto “Teatro” presentato insieme a Casale Litta e Mornago. Una questione che ora ha coinvolto anche alcuni parlamentari della provincia di Varese, che si sono attivati per portare la questione a Roma e chiedere la modifica dei criteri di selezione. Riferimento che va all’attuale indice di vulnerabilità utilizzati per selezionare i progetti.