di Gian Franco Bottini
Il “fariseo” è persona falsa e ipocrita che bada solo a salvare le apparenze. Siamo sinceri: è un comportamento molto diffuso nel quale può succedere a tutti di incorrere, seppur in maniera veniale , un po’ per accondiscendenza verso il prossimo e un po’ per lucrare qualche piccolo vantaggio. Peccati quasi sempre perdonabili e dei quali, arrossendo senza farci accorgere, un po’ce ne vergogniamo. I più grossi “farisei”, però, sono da sempre gli Stati; capaci di spacciare interventi bellici come umanitari, opere di colonizzazione come attività di civilizzazione, attacchi come difese. Ma senza andare così lontano pensiamo a delle situazioni più normali ; così normali che ci abbiamo fatto l’abitudine e quasi ci sfuggono nella loro doppiezza ed ipocrisia. E’ di pochi giorni fa l’intervista di un alto dirigente del nostro Ministero delle Finanze che vantava la crescita del settore “giochi”, sia in termini di risultati economici che di “qualità” dell’ offerta. Il Lotto, che fino a pochi anni fa era poco più della tombola natalizia, oggi ha una diversificazione da specialisti. I “Gratta e vinci” , sono oramai per tutte le borse e tutti i gusti . Le “macchinette”, diffuse ovunque e collegate con il cervellone (perché non sfugga nemmeno un euro di quel che spetta all’erario).
Il bravo dirigente
Di tutto questo si vantava il solerte dirigente che sicuramente sà fare molto bene il proprio mestiere e che per questo, glielo auguriamo, verrà giustamente premiato. Non sappiamo però cosa ne pensa il suo altrettanto solerte collega della porta accanto, pensiamo quella del Ministero della Sanità, che praticamente negli stessi giorni riempiva un paio di pagine dell’inserto salutistico di un giornale di grande tiratura, cercando di spiegare i disastri procurati dal gioco su individui e famiglie, i rischi di dipendenza e i costi conseguenti sul sistema sanitario nazionale,lo sforzo del suo Ministero per contrastare un fenomeno estremamente deleterio ricorrendo anche al supporto di una molto costosa campagna pubblicitaria contro la ludopatia. Lo Stato ,quindi ,sulla questione si comporta come quel signore che qualche tempo fà fu pizzicato nello svolgimento del la sua doppia attività : di sera consigliere di un piccolo comune in una regione del sud e di giorno spacciatore fuori dalle scuole di un paese vicino. Per non parlare della questione “tabacchi”.
Il fumo fa male ma…
Che il fumo faccia male alla salute (e chi scrive è uno sciocco fumatore!) pare purtroppo una verità più che conclamata; che il fumo sia una diffusa abitudine (abbiamo evitato il termine di “vizio” per un moto di auto compassione) secolare ed universale è altrettanto vero; che lo Stato, in quanto responsabile della salute pubblica, cerchi di scoraggiare tale abitudine è sicuramente doveroso; che il bilancio statale abbia una importante voce di entrata proveniente dal commercio monopolistico del tabacco, stà nelle carte. Ma da qualche decennio lo Stato ha brillantemente risolto questo difficile equilibrio! Da una parte non rinuncia ad incassare le ricche imposte ed accise in capo a sigari e sigarette, dall’altro terrorizza i suoi preziosi contribuenti apponendo, sui prodotti che smercia, messaggi talmente intimidatori e terrorizzanti che nessuno più li legge. La facciata, se non la coscienza, è salva! Ma la storia è vecchia e viene attribuita all’imperatore Vespasiano, che così rispondeva a coloro che lo criticavano per aver apposto tasse sull’utilizzo dei servizi pubblici che portano ancor oggi il suo nome : “pecunia non olet”!