SESTO CALENDE – Anziana trovata morta in casa: la procura di Busto Arsizio chiede l’archiviazione del caso. Secondo i periti la donna morì di peritonite acuta. L’opposizione dei famigliari davanti al gip: «Non chiudete il caso: è stato un omicidio forse dopo una rapina. In casa c’era sangue ovunque».
Fu il figlio a trovarla morta
Nella serata dello scorso 14 luglio Maria Luisa Ruggerone, pensionata di 88 anni, fu trovata morta nella sua abitazione di Cocquo, frazione di Sesto Calende. A dare l’allarme fu cinque mesi fa il figlio Maurizio Fantoni (nella foto) che non avendo risposta dopo aver chiamato più volte la madre al telefono decise di verificare di persona che non le fosse accaduto qualcosa. E’ lo stesso Fantoni, oggi, a sollevare più di un dubbio sull’accaduto. Lo ha fatto anche davanti alle telecamere di Pomeriggio 5 nella puntata andata in onda lo scorso 19 dicembre presentata da Barbara D’Urso. Eppure gli accertamenti eseguiti dagli inquirenti non lascerebbero spazio a tentennamenti. In serata furono eseguite tutte le verifiche del caso e per avere l’assoluta certezza dell’accaduto venne eseguita anche l’autopsia. L’esito dell’esame parla chiaramente di decesso dovuto a peritonite acuta.
Per i famigliari l’anziana è stata uccisa
I famigliari della donna parlano invece apertamente di omicidio forse al termine di una rapina finita male. Nell’abitazione dell’anziana, soprattutto in bagno, è stato trovato molto sangue. Nella toilette c’erano anche dei fazzolettini sporchi di sostanza ematica. Per il figlio e il marito dell’88enne questo non troverebbe spiegazione se non con una violenta aggressione.
Sarà il gip a decidere se disporre nuove indagini
La peritonite acuta potrebbe invece aver causato una grave emorragia interna. L’esame del cadavere della pensionata ha mostrato perdite ematiche dall’ano. La donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe perso parecchio sangue quando era ancora viva. In bagno, utilizzando dei fazzolettini, potrebbe aver cercato di tamponare l’emorragia. I periti medico legali nominati dall’autorità giudiziaria non avrebbero avuto dubbi: la donna è deceduta in seguito a peritonite acuta. Il figlio della pensionata, per contro, è fermo su una posizione diametralmente opposta: «Mia madre è stata uccisa». Ora la decisione spetta al gip che potrebbe accogliere la richiesta di archiviazione della procura o, sulla base dell’opposizione dei famigliari, disporre nuovi accertamenti.