VISTO&RIVISTO Un tranquillo film di paura

visto rivisto paura

di Andrea Minchella

VISTO

DARK HALL, di Rodrigo Cortés, (Down a Dark Hall, USA 2018, 96 min).
Un tranquillo film di paura. Tranquillo perché spesso la sceneggiatura scivola via troppo piatta. E il ritmo, nonostante un ottimo montaggio seguito in prima persona dallo stesso regista, ne risente più volte. Di paura  perché ci sono molti elementi horror basilari che rendono la storia solo un pretesto per spingere lo  spettatore in un angusto e buio racconto di ragazze, di prodigi, di arte e di anime che ritornano.
Tratto dal romanzo del 1974 di Lois Duncan, il film racconta di un sinistro collegio situato in un perfetto spazio fiabesco fatto di montagne e distese di prati, in cui le poche ragazze ospiti dovranno vedersela con strani avvenimenti e inquietanti insegnanti. Se non ci fossero all’inizio della storia automobili e telefonini, sarebbe difficile anche collocare la storia da un punto di vista cronologico.
Come in ogni film che si svolge in  un collegio femminile, o in qualcosa che ci somiglia, la figura della direttrice è la somma di più personaggi  che si possono incontrare in tutta una vita; una maestra, una madre, un’amica, una nemica o, come in  questo caso, una specie di strega che per la diffusione dell’arte è disposta a qualsiasi azione. Per questo ruolo Cortés ha scelto una troppo sbiadita Uma Thurman, ancora in attesa che Quentin Tarantino si decida a dirigere il terzo capitolo della saga di Kill Bill.
Insomma, un film questo interessante certamente per alcuni aspetti, come il lugubre castello in cui si svolge  e la poca luce che per tutto il film accompagna lo spettatore, o l’idea che anime di artisti del passato  facciano rivivere la loro arte grazie ai corpi delle ragazze riunite nel collegio. Per il prodigio regista, però, che  nel 2010 chiudeva Ryan Reynolds in una bara e lo muniva solo di un accendino e di un cellulare, nel  sorprendente Buried, ci si aspettava un lavoro più curato e scritto in maniera più efficace.

RIVISTO

L’INGANNO, di Sofia Coppola, (The Beguiled, USA 2017, 93 min).
Un collegio, una direttrice, delle ragazze candide e un soldato nordista salvato. Questi sono gli ingredienti dell’ultimo film di Sofia Coppola. Tratto dal romanzo del 1966 A Painted Devil di Thomas P.Cullinan, il film racconta di un collegio femminile ai tempi della guerra civile americana in cui le ragazze che lo abitano dovranno convivere con un soldato separatista, un ottimo Colin Farrell, che una di loro ha trovato nel bosco  vicino e tratto in salvo. La direttrice del collegio, una sempre più convincente Nicole Kidman, acconsentirà  ad accudire il misterioso soldato. Questa semplice azione, però, darà vita ad inaspettate e sconvolgenti  reazioni da parte di tutte le candide e innocenti ragazze dell’austerocollegio. Lo sguardo di Sofia Coppola  riesce anche in questo caso a dare alla narrazione una ricercata eleganza insieme ad una sottile poesia.

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