BUSTO ARSIZIO – «Natale con i tuoi, libertà come la vuoi». E’ questa la scritta apparsa oggi, sabato 28 novembre, sulla parete della chiesa della Madonna in prato di Busto Arsizio. Firmata “Varese Libera”. Avevano detto che si sarebbero limitati agli striscioni, e invece il comitato spontaneo di protesta diffusa ha imbrattato una storica chiesa della città.
Non solo striscioni
Questa mattina alcuni oppositori della cosiddetta “dittatura sanitaria” hanno appeso una serie di striscioni sulla cancellata di Palazzo Estense a Varese per protestare contro il lockdown imposto dalle autorità. Una manifestazione che non aveva raccolto molti partecipanti, perché «ci siamo divisi in piccoli gruppi in tutta la Provincia, per far sentire la nostra presenza diffusa sul territorio», ha spiegato il referente, Francesco Tomasella.
Bomboletta alla mano
E in effetti gli striscioni sono apparsi anche a Tradate, Fagnano, Induno, Luino, Sesto Calende, Bisuschio, Castronno e Busto Arsizio. Dove i manifestanti si sono fatti prendere la mano. Non solo lo striscione, appeso di fronte a Palazzo Gilardoni, ma anche una scritta a bomboletta nera che imbratta la parete laterale del monumento sacro della Madonna in prato, in via Quintino Sella, nel quartiere San Michele. Una chiara presa di posizione, forse fin troppo libera, della quale il comitato di Varese libera a questo punto dovrà rispondere.
Lo sdegno del sindaco
Non è tardata ad arrivare la risposta del primo cittadino di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, che ha subito condiviso il suo pensiero su Facebook. «Farò di tutto affinché i responsabili vengano puniti e il muro della Chiesa della Madonna in Prato possa essere ripulito a loro spese», promette, aggiungendo un enfatico #vergogna.
La protesta “diffusa” di Varese libera: striscioni contro la “dittatura sanitaria”