CARDANO AL CAMPO – Non è questione di essere benestanti o di far fatica a tirare la fine del mese, perché la morosità per il servizio mensa è un fenomeno trasversale che non esclude alcuna fascia di reddito. C’è chi è indietro di pochi euro e chi nelle scuole di Cardano al Campo ha invece accumulato un debito nei confronti del Comune addirittura superiore ai mille euro. In totale i morosi al 15 dicembre hanno realizzato un arretrato da far rientrare nelle casse comunali pari a 59mila euro.
Un anno senza pagare
L’Ufficio Istruzione effettua periodicamente il monitoraggio del piano tariffario degli oltre 900 alunni fruitori del servizio. Alla data del 15 dicembre sono state sommate le insolvenze superiori a 200 euro (di norma, sotto tale importo si ritiene che gli utenti possano provvedere al saldo) e le insolvenze, anche di importo inferiore, dei bambini che non frequentano più la mensa (termine giugno 2020), per un totale pari a 59.620 euro, come risulta dagli estratti conto individuali del software di gestione agli atti d’ufficio. Ciò significa che, facendo una media di 4 euro a pasto, c’è chi non ha pagato per un intero anno scolastico e oltre, nonostante il suo bambino abbia regolarmente mangiato a scuola.
Situazione fuori controllo
Ora, come previsto dal contratto di concessione del servizio mensa, le insolvenze degli utenti vengono fatturate al Comune che poi provvederà al recupero, mettendo in atto ogni misura necessaria nei confronti dei genitori insolventi. Ancora non sono note le strategie che l’amministrazione Colombo ha intenzione di mettere in atto per rientrare del debito accumulato.
E’certo invece che il suo predecessore, Angelo Bellora, nel 2015 corse ai ripari già quando le insolvenze arrivarono a quota 35.700 euro, una cifra dunque nettamente inferiore. «Capite anche voi», disse Bellora in consiglio comunale, «che non è più tollerabile», annunciando la linea dura, ovvero la partenza dal municipio di 111 solleciti, l’anticamera del procedimento di ingiunzione.
Ignorare il “buco” e coprirlo con altre entrate, del resto, creerebbe un danno all’ente e politicamente sarebbe un messaggio aberrante in grado di creare una spirale di evasione senza fine. L’effetto emulazione è dietro l’angolo.
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