CASTELLANZA – «Per noi orfani di guerra è una memoria sempre presente, per voi è invece il ricordo di queste persone. E un giorno, quando non ci saremo più, spetterà a voi giovani sindaci tenerlo vivo». Così Sergio Ferrario, presidente provinciale e regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra si è rivolto ieri, domenica 5 settembre ai presenti in occasione della posa della lastra marmorea dedicata ai caduti in Russia al cimitero di Castellanza; insieme alla padrona di casa Mirella Cerini sono intervenuti i primi cittadini di Marnate, Legnano e Gorla Maggiore, nonché il vicesindaco di Gorla Minore.
Il corteo
«È stato una cerimonia molto bella, soprattutto per l’ampia partecipazione, oltre delle nostre sezioni locali, delle associazioni combattentistiche e d’arma e di una rappresentanza dell’esercito», ha espresso soddisfazione Ferrario. «Il corteo con i labari e le bandiere ha sfilato partendo dall’ingresso principale, fino a raggiungere il monumento ai caduti dove è stata effettuata la deposizione di una corona di alloro, salutata dalla tromba di Antonio Vescio, uno dei nostri iscritti».
Cerini ha quindi scoperto la targa per la quale si è impegnato in prima persona Rocco Anania, presidente della sezione di Castellanza dell’Associazione Nazionale Caduti: la lastra, opera del marmista Gianluca Salmoiraghi, raffigura il cimitero dei caduti italiani in Russia di Tambov, campo 188, che fu visitato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
In Europa sono ormai tre generazioni che possono dire di non aver vissuto la tragedia della guerra; «purtroppo – ha ricordato don Gianni nelle preghiere per i caduti e i defunti – nel mondo rimangono ancora troppi conflitti».
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