Busto, Forza Italia scarica Gigi Farioli. E lui si autosospende

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GIacomo Caliendo e Gigi Farioli

BUSTO ARSIZIO – Gigi Farioli si autosospende da Forza Italia. Decisione maturata alla luce delle dichiarazioni che Giacomo Caliendo, senatore e commissario provinciale dei berlusconiani, ha rilasciato oggi, lunedì 11 ottobre, alla Prealpina. In sintesi: “Nei fatti, Farioli non fa più parte del nostro partito”. Un benservito elegante, se così possiamo dire, all’indomani della proposta dello stesso Farioli, rieletto in consiglio comunale a Busto Arsizio quale candidato sindaco di liste di moderati e riformisti; proposta dicevamo, tesa a formare proprio con i forzisti, Busto al Centro, Noi con l’Italia e Idee in Comune un gruppo unico all’interno dell’assemblea civica. Secondo il proponente, l’occasione di unire gli sforzi sul fronte appunto moderato e riformista, con sguardo al centro. Secondo Caliendo, un motivo in più di confusione rispetto alle scelte pre elettorali che hanno visto l’ex sindaco schierarsi in opposizione al centrodestra, quindi, in antagonismo a Forza Italia e, attenzione, guadagnando il supporto di Italia Viva di Matteo Renzi e di gruppi che ai diversi livelli strizzano l’occhio al centrosinistra.

Per dirla in un altro modo, l’ipotizzato gruppo consigliare sarebbe una sorta di minestrone politico con dentro oppositori e sostenitori del riconfermato esecutivo di Palazzo Gilardoni. Vero che Farioli, in una lunga lettera a Caliendo, al quale annuncia la sua autosospensione, prova a spiegare l’essenza della proposta “che non voleva né vuole chiamare gli eletti a una incoerente posizione di opposizione ad Antonelli”, piuttosto all’adesione a valori comuni, che si rifanno al Ppe e al governo Draghi. Vero anche che risulterebbe difficile trovare una linea unitaria tra consiglieri ufficialmente d’opposizione e altri eletti al fianco del sindaco di Fratelli d’Italia.

Com’era prevedibile, non se ne farà niente. Benché sia vero che ad un certo punto delle trattative pre elettorali, Forza Italia non bocciò sul nascere l’iniziativa di Farioli di smarcarsi da Antonelli. Anzi, fino a un certo punto, la cavalcò. Per poi abbandonarla in funzione dei diktat dei livelli centrali del partito che chiedevano l’unità del centrodestra. Abortita quell’esperienza, i berlusconiani stanno ora agganciati alla coalizione con la quale si sono presentati alle urne. E per Farioli, la via di fuga è… la porta. Cioè, l’autosospensione. Che suona come un giocare d’anticipo rispetto a una evocata, sempre possibile espulsione. Anche se, nella sua missiva, egli si richiama a un eventuale congresso dove esprimere le proprie opinioni, per spiegare e farsi intendere. Insomma, autosospensione che in qualche modo non risulti essere una scelta definitiva per uno che in Forza Italia ha maturato tutta la sua prestigiosa carriera politica. Soltanto che sull’altro fronte bussa Italia Viva, che gli ha permesso di praticare l’inedita avventura elettorale. Per dirla in un altro modo, Farioli non è più di Forza Italia ma neanche di Italia Viva. Né, a quanto ci risulta, ha sinora aderito ai partiti di Calenda o di Toti, che il 3 e 4 ottobre si sono schierati al suo fianco. Dunque? Di indeterminatezza e confusione si può anche (politicamente) soccombere.

Ecco comunque la lettera per esteso di Farioli a Caliendo.

Carissimo ed esimio senatore , scrivo questa mia con profonda amarezza ed insieme intensa tristezza. Amarezza e tristezza pari all’affetto ed alla stima che mi legano a Te, al Presidente Berlusconi e ai tantissimi militanti azzurri con cui condivido da quasi trent’anni battaglie , gioie , dolori ed impegno. Ma lo faccio anche con la consapevolezza che , allo stato dell’arte , ogni ulteriore confuso ed incomprensibile ritardo finirebbe col contribuire ad avvelenare i pozzi del dialogo e rovinare rapporti che desidero salvaguardare evitando inutili e dequalificanti (non certo per me né da parte mia) bracci di ferro.

Stamattina, appena letto le Tue dichiarazioni, peraltro anticipatemi ieri in modo più soft ed elegante nel cordiale colloquio telefonico , ho da amici di lunga data ricevuto sollecitazioni per lo più risentite e del tenore: “Ma chi si candida , o meglio candida una lista contro Farioli a Busto come può dirsi di Forza Italia?” Li ho immediatamente redarguiti e li ho capito che per coerenza con la specchiata e leale militanza ( sì appassionata ed esclusiva militanza nella comunità azzurra ) spettasse a me fare un passo. Lo faccio, convinto che ancora una volta, non si voglia affrontare il vero nodo del problema, nascondendosi come nell’agosto scorso dietro inconsistenti cavilli molto deboli nella sostanza.

La proposta seria e meditata di formare un gruppo unico di e con i consiglieri eletti a mio supporto come degli eletti in BaC e di quelli della lista da Voi definita di Centro moderato con Forza Italia, Noi con l’Italia e Idee in Comune , non voleva né vuole chiamare gli eletti a una incoerente posizione di opposizione ad Antonelli. Posizione diversa dall’appoggio che , con una improvvisa inversione in agosto Tu legittimamente decidesti di assumere. Ripeto legittimamente anche se per me incomprensibilmente.

Voleva e vuole invece sottolineare l’assoluta ed imprescindibile necessità di far prevalere azioni, politiche, scelte concrete e condivise battaglie coerenti con programmi, principi, valori ed idee comuni. Principi, valori, programmi, sensibilità e metodi a cominciare dalla sussidiarietà orizzontale e dal primato della persona, della vita, della famiglia e delle imprese rispetto alle istituzioni che tutte le forze politiche civili e culturali che mi hanno supportato condividono e che avendo personalmente portato avanti il progetto di centro moderato sposato con geometria variabile a Gallarate e Varese dovrebbero essere a base delle liste di Forza Italia e, anche, in gran parte di BaC .

La risposta superficiale e tranciante di oggi mi convince che oggi Forza Itala, in provincia di Varese, preferisce anteporre i tatticismi di potere, che peraltro non sarebbero per nulla danneggiati da una fitta collaborazione consiliare su atti concreti per l’educazione, la cultura, la famiglia, l’impresa, il sociale, il PNRR, rispetto alla concretezza delle risposte ai cittadini e alla Città. Non è questo un puro esercizio di teatrino della politica, che preferisce tattiche, posizionamenti di politica politicante rispetto alla Politica e alla concretezza sempre preferite da da Berlusconi? Oppure ritieni che per non smentire l’adesione al centro destra occorra formare un gruppo unico con Fratelli d’ Italia, Lega e la eterogenea e disomogenea truppa dellaLists Antonelli?

Beh! Diciamo che è giunto il momento di fare un passo anche se doloroso. Non ho fatto come molti, anzi moltissimi che, senza lasciare l’incarico, sono passati ad altre formazioni politiche, a Busto, a Varese, in Regione o a Roma. Coerentemente sono stato eletto come Farioli liberale, popolare, cristiano e riformista. Mi riconosco nel PPE come molte delle forze che mi sostengono che tutte, hanno scelto di presentarsi distinte sia dalla sinistra che dalla destra sovranistia ed anti europea. Ho combattuto come dice Paolo in una sua straordinaria lettera, la buona battaglia, ho sofferto, gioito, vissuto. Ho mantenuto la fede e la convinzione di operare nel giusto e per il bene della Città, del bene comune e per l’eterno interesse della libertà e della liberaldemocrazia.

Da oggi da militante, sostenitore, appassionato iscritto da quasi trent’anni al partito liberale, cristiano, popolare, garantista ed europeo che Silvio Berlusconi con lungimirante follia fondò nel lontano 1994 mi autosospendo. Non so se ci sarà ancora la possibilità di discutere in un congresso come Tu ti sei impegnato a fare idee, progetti e anche alleanze. In questi giorni e in queste settimane ho sentito, pur nel formale distinguo, la solidarietà, l’affetto e la condivisione di molti iscritti, a tutti i livelli Li, Vi e Ti ringrazio.

Confido che possa essere un arrivederci. Per intanto, con immutata stima e affetto buona fortuna, buon lavoro e buona strada. Spero che sia la strada giusta per il bene di Busto e del nostro Paese. La stessa che Berlusconi ha avuto il coraggio di scegliere e di percorrere coerentemente con Draghi. strada su cui ha convinto la Lega, pur con mille distinguo quotidiani e non Fratelli di Italia. Con la Meloni, che titilla Orban esalta Vox, contro l’Europa dei Popoli e del PNRR, e che ha a che fare con preoccupanti connivenze o contiguità non solo col popolo no vax o no green pass, ma anche con imbarazzanti rigurgiti neonazisti che hanno provocato nei giorni scorsi ben altre auto sospensioni. Consentimi, senatore, imparagonabili alle mie di oggi.

Con, ripeto, affetto e stima.
Gigi Farioli

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