Sorpresa al primo consiglio: sul presidente Forza Italia apre alla maggioranza

varese polo delle libertà

VARESE – Sul presidente del consiglio comunale di Palazzo Estense, i moderati del Polo delle libertà (ovvero la lista Varese con Bianchi) aprono alla maggioranza: «Siamo pronti a dialogare e condividere la scelta, qualora si puntasse su una figura civica, autorevole e inclusiva».

L’identikit trasversale

L’apertura arriva da Forza Italia a seguito della nota stampa della maggioranza e di una serie di riflessioni fatte con il gruppo che ha dato vita alla lista Varese con Bianchi, ma che siederà in consiglio con il nome Polo delle libertà. Ragionamenti che tratteggiano l’identikit del possibile candidato alla presidenza del consiglio, senza però mai fare il nome. Quel però che appare evidente è che se si mettono insieme gli indizi il nome che verrà portato alla votazione (segreta) per la conduzione dell’assise civica è quello di Alberto Coen Porisini.

E le caratteristiche utilizzate dai gruppi di maggioranza per spiegare il motivo per cui è stata accantonata l’ipotesi di un votare un consigliere di minoranza hanno trovato sintonia anche tra i banchi della minoranza. Quelli del gruppo moderato più corposo dell’alleanza di centrodestra. E il perché lo spiega Piero Galparoli, responsabile provinciale degli Enti locali di Forza Italia.

Prove tecniche di dialogo

L’apertura del gruppo di minoranza può suonare come una sorpresa, ma fino a un certo punto. «La ricerca di dialogo – dice Galparoli – ha sempre caratterizzato il nostro progetto. E il risultato elettorale ha anche premiato la scelta di questo metodo. Che tra l’altro fa parte del dna di Forza Italia e dell’area moderata. Basta guardare la storia, dove si possono trovare tantissimi esempi in cui la scelta delle persone si è basata sul valore e sulle capacità del candidato anche al di là della stretta appartenenza al partito».

Ragionamento che per Galparoli vale ancor più nel caso dell’elezione del presidente del consiglio: «E’ chiaro che siamo dispiaciuti del fatto che la scelta non ricadrà su un consigliere dei gruppi di opposizione. Ma è anche evidente che il ruolo del presidente deve essere affidato a una figura che sia rappresentativa dell’intero consiglio. E il profilo che emerge dalla nota della maggioranza non può che trovarci concordi. Per questo siamo disponibili a ragionare sull’ipotesi di una candidatura autorevole e civica».

Orizzonte più lungo

E’ chiaro che la partita del presidente del consiglio di Palazzo Estense potrebbe avere un respiro più ampio. Per lo meno sul piano politico di quel mondo moderato che, più o meno sotto traccia, ha aperto una serie di link che vanno ben oltre gli steccati della coalizione. «Oggi il focus è Palazzo Estense – conclude Galparoli – ma non possiamo escludere che il metodo di individuare figure capaci di essere aprire il dialogo in quel campo moderato e civico oggi frazionato non possa essere riprodotto anche in vista delle ormai prossime elezioni del consiglio provinciale. E più in là, anche nel trovare una figura di non stretta appartenenza partitica, quando sarà il momento di eleggere il presidente della Provincia». Un cambio di rotta? «Tutt’altro – conclude Galparoli – semmai una dimostrazione di grande coerenza. Non dimentichiamoci, infatti, che Emanuele Antonelli quando venne candidato per la guida di Villa Recalcati era espressione proprio del mondo civico. Solo successivamente decise di entrare in un partito».