Disagio giovanile, quali soluzioni? Le proposte degli studenti di Varese

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VARESE – Un seminario il 7 giugno al Salone Estense di Varese per mettere al centro i risultati di due progetti. Le iniziative promosse dall’Ufficio scolastico territoriale hanno coinvolto gli studenti varesini, invitati ad effettuare riflessioni sul tema del disagio giovanile. Gli studenti interagiscono così con le istituzioni del territorio proponendo azioni concrete. «I giovani sono divenuti gli attori principali delle due ricerche, stupendoci con riflessioni e proposte», commenta il dirigente di Ust Varese Giuseppe Carcano.

Gli occhi dei ragazzi

Il primo progetto, “Il territorio visto con gli occhi dei ragazzi”, è nato dalla collaborazione tra l’Ufficio Scolastico e il Centro Studi e Ricerche sulle Politiche della Formazione dell’Università Cattolica di Milano, nelle persone delle professoresse Katia Montalbetti e Cristina Lisimberti. I giovani sono stati sollecitati a conoscere il territorio, prendendo contatto con il terzo settore e gli enti locali per esplorare servizi, progetti, attività e iniziative rivolte alla loro fascia d’età. «Il lavoro presentato – dice Katia Montalbetti – è inserito all’interno di una ricerca-azione più ampia volta ad indagare il fenomeno del disagio giovanile, con particolare attenzione alle implicazioni educative e alle ricadute formative. Il 7 giugno verranno presentati esclusivamente i risultati dell’azione di scoperta del territorio portata avanti dai giovani; sfatando alcuni luoghi comuni legati alla scarsa motivazione e alla scarsa disponibilità ad ingaggiarsi. Infatti, le studentesse e gli studenti ci hanno piacevolmente stupito per l’impegno e la passione dimostrata nel mettersi in gioco e per gli interessanti spunti di riflessione utili, a mio avviso, per tutti gli adulti che hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni».

Storie, sogni e sfide

Il secondo progetto “Diamo voce agli studenti”, nato dalla collaborazione tra Ufficio scolastico e Prefettura di Varese, ha coinvolto tre istituti superiori di Varese e un istituto comprensivo della provincia. Obiettivo raccogliere il punto di vista degli studenti rispetto al disagio giovanile, con gli studenti che hanno potuto raccontare le proprie storie, i propri sogni e le proprie sfide. La psicologa, dottoressa Bongiorno, evidenzia che «la metodologia utilizzata è stata quella del focus group che consiste in uno scambio di opinioni tra i ragazzi sulla tematica affrontata. Il progetto vuole, inoltre, mettere in luce “buone prassi” finalizzate a proseguire tale ricerca-azione in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione».