La scelta giusta per l’orientamento? La consigliano gli studenti più grandi

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BUSTO ARSIZIO – Le imprese cercano tecnici specializzati, la scuola si mette in gioco e fa rete con il territorio per orientarli e far sì che compiano «la scelta giusta». Fino a domani, sabato 12 ottobre, a Malpensafiere c’è il Salone Mestieri e Professioni, un punto d’incontro per facilitare l’orientamento degli oltre 9000 studenti delle secondarie di primo grado della nostra provincia che all’inizio del 2020 dovranno scegliere il proprio indirizzo: un evento promosso dalla rete delle scuole superiori (l’ambito territoriale 35, in collaborazione con il 34) con lUfficio Scolastico Territoriale e il contributo della Camera di Commercio e la Provincia di Varese. Oggi pomeriggio, venerdì 11 ottobre, e domani mattina, sabato 12, fino alle 13, le porte di Malpensafiere saranno aperte al libero accesso anche dei genitori e delle famiglie.

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«Ragazzi che spiegano ad altri ragazzi»

Un classico esempio di peer education: sono gli stessi ragazzi delle scuole superiori a mostrare a quelli delle scuole medie, impegnati nel percorso di orientamento per la scelta dell’indirizzo scolastico, che cosa fanno nei loro istituti. «Lo si vede già dall’accoglienza, curata dai ragazzi dell’Ipc Verri (indirizzo alberghiero, ndr), così professionali e carini – sottolinea il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppe Carcano – sono ragazzi a spiegare ad altri ragazzi». Perché, come spiega Mauro Temperelli, direttore generale della Camera di Commercio di Varese, «il linguaggio che usano i giovani è il più adatto per dare consigli efficaci sul percorso formativo». L’obiettivo del mondo delle imprese è di risolvere il problema del “mismatch” tra figure professionali ricercate e profili presenti sul mercato del lavoro: «Fare la scelta giusta – sottolinea Temperelli – è interesse del sistema delle imprese che rappresentiamo: le aziende hanno bisogno di particolari qualificazioni e specializzazioni ed è un paradosso che non le possano trovare o che debbano cercare talenti fuori dalla nostra provincia». Soprattutto se si considera che, pur con numeri migliori rispetto alla media italiana, anche a Varese i fenomeni dei Neet e della disoccupazione giovanile sono presenti. Un paradosso anche considerando l’«eccellenza dell’offerta formativa del nostro territorio, di cui andare orgogliosi», come ricorda il consigliere provinciale delegato a formazione e lavoro Mattia Premazzi: «Se vogliamo maggior occupazione serve migliore occupabilità, così la formazione porta verso il mondo delle imprese e del lavoro. Lo si fa unendo gli sforzi di tutti».

Un’esercito di ragazzi a Malpensafiere

Nelle sale di Malpensafiere, da martedì, sono entrate oltre 200 classi di “scuola media” di 40 istituti, per una media di 200 ragazzi ogni ora. «Abbiamo registrato il tutto esaurito, segno che il bisogno c’è» rivela Francesca Capello, che si occupa della sezione dedicata ai BES, i bisogni educativi speciali. Inclusione e dimensione di genere sono alcuni degli aspetti su cui si punta, proprio per sfatare alcuni miti che influenzano le scelte di orientamento dei ragazzi. Tra gli appuntamenti, anche i momenti di analisi e lettura dei mestieri e professioni proposti dalle associazioni sindacali con i professori Tallone e Maino, insieme alla Camera di Commercio in sala Caproni. «Non è un open day ma è peer education, dove si raccontano mestieri e professioni e perché si è scelto di prendere una strada» sintetizza Cristina Boracchi, dirigente scolastico del Liceo Crespi di Busto Arsizio e coordinatrice dell’ambito territoriale 35 delle scuole superiori. «Non è solo “teaching to the job”, non crediamo in un insegnamento mirato al lavoro e stop, perché la professionalità nasce anche dentro competenze trasversali di alto profilo». Una risposta alla fame di tecnici delle imprese sul territorio: l’obiettivo del Salone è far sì che i ragazzi abbiano consapevolezza delle opportunità che ci sono “là fuori”. «Ci sono professioni che scompaiono, settori che cercano professionalità, si sta lavorando per una maggiore apertura alle professioni e ai mestieri da parte di una più ampia platea di studenti». Di certo c’è che le passate edizioni del Salone qualche effetto lo hanno avuto, se è vero che «per la prima volta quest’anno – ha ricordato il “provveditore” Giuseppe Carcano – gli iscritti ai percorsi di istruzione tecnica sono alla pari con quelli dei licei, il 42% ciascuno. Una crescita di iscritti sicuramente dovuta anche ad iniziative come questa. Dati che ci spingono ad andare avanti in questa direzione».

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