Provincia: l’alleanza di centrodestra tiene, ma su Alfa Forza Italia non cede

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VARESE – In Provincia l’alleanza di centrodestra tiene, ma Forza Italia non cede su Alfa. E’ questa la sintesi dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di ieri, martedì 15 ottobre, durante il quale i vertici provinciali del Carroccio e quelli del partito di Berlusconi si sono guardati negli occhi per risolvere la questione delle nomine del Cda di Alfa. Che vede al momento Forza Italia tagliata fuori.

Alleanza confermata

Dopo quanto accaduto all’ultima assemblea dei sindaci di Alfa, tra i due principali alleati del centrodestra c’erano parecchie cose da chiarire. Prima tra tutte la tenuta dell’alleanza, messa in discussione dai berlusconiani alla luce della votazione dei membri del Cda della società che gestisce l’idrico e che ha visto nascere un’asse (strano, ma non inedito) tra Lega e Pd. Risultato: Forza Italia fuori dalla porta di Alfa e nonostante il tentativo in extremis per rivalutare i nomi dei consiglieri da eleggere di Marco Riganti, esponente forzista e a Villa Recalcati capogruppo di Liberi per la Provincia, lista che sostiene il presidente Antonelli.

Questo pomeriggio, oltre a Matteo Bianchi segretario provinciale della Lega, Emanuele Poretti, responsabile leghista degli Enti locali e Giuseppe Taldone, vice commissario provinciale di Forza Italia, al tavolo del chiarimento c’era anche Marco Riganti. Per Forza Italia e per portare le istanze di Liberi per la Provincia. O meglio dei quattro quinti di liberi per la Provincia (quindi anche della componente di Raffaele Cattaneo e dei Civici), visto che Fratelli d’Italia, pur sostenendo le ragioni del gruppo, ha chiesto al suo consigliere di non muoversi e di non autosospendersi.

I sassolini nelle scarpe dei berlusconiani

Dopo quanto accaduto su Alfa, molti erano i rospi rimasti sul gozzo ai forzisti e tra questi anche la provocazione del sindaco di Gallarate Andrea Cassani nei confronti di Riganti alla fine del suo intervento in assemblea. Quando il primo cittadino gallaratese ha chiesto all’azzurro, in tono che a parecchi è parso ironico, per chi stesse parlando.

Secondo le indiscrezioni trapelate, il vertice non è stato teso, ma i temi posti dai forzisti, che comunque si trovano in posizione politica svantaggiata, hanno portato il Carroccio, se non “a mollare” la presa, per lo meno ad allentare la fune su Alfa. Pare, infatti, che Forza Italia abbia anche condiviso qualche riflessione (e dubbio) sulla presidenza di Alfa, sulla poca condivisione della scelta fatta per la partnership con Cap Holding e anche sulla situazione politica di Gallarate, realtà dove, detto fuori dai denti, i forzisti potrebbero avere mani più libere, che in altre realtà, per aprire un fronte.

Obiettivo ricucire, non rompere

Riflessioni appunto, non dichiarazioni di guerra. Poiché l’obiettivo del summit era ricucire e non rompere. E così, sulla tenuta del patto Lega e Forza Italia, i leghisti non hanno avuto grossi problemi nello spiegare che non c’è alcuna crisi politica, che non esiste alcun asse Lega – Pd, che nella testa del Carroccio gli alleati sul territorio restano i berlusconiani e che quanto accaduto per Alfa è stato solo un incidente di percorso. E come tale va considerato. Spiegazione che Forza Italia ha accettato. Ma a quanto pare gli esponenti azzurri presenti al vertici hanno anche chiesto anche una prova pratica di quanto detto.

Parole, ma anche fatti

In altre parole Forza Italia ha confermato la stessa posizione che Marco Riganti davanti a quasi 100 sindaci ha esposto: «Alfa è una realtà molto importante a livello provinciale e quindi, come è sempre stato, tutte le componenti politiche dovrebbero essere rappresentate nel consiglio d’amministrazione». Insomma gli azzurri non si sono spinti a chiedere alla Lega un passo indietro dopo le votazioni dell’altro giorno. Anche perché avrebbero incassato un secco “niet” dal momento che la manovra potrebbe essere piuttosto complicata. Però hanno ribadito al Carroccio che da lì non si spostano. O almeno all’incontro hanno tenuto la posizione. Anche perché a quel tavolo, sulla vicenda Alfa, Riganti parlava certamente per Forza Italia, ma anche per il gruppo consigliare provinciale che in assemblea l’ha sostenuto e che su società e cda ha chiesto di avere una visione e una conduzione più condivisa con tutte le componenti.

Quindi?

Quindi, è stato appurato che il sodalizio Lega Forza Italia regge, che il percorso del centrodestra prosegue in vista delle elezioni del 2021. Ed è stato anche chiarito che la Lega ha la grande responsabilità di gestire l’ampio consenso del centrodestra senza trascurare il proprio preso elettorale e al contempo senza mortificare gli alleati.

Detto questo però  ora la palla sembrerebbe nelle mani della Lega, che dovrà trovare il modo per rimediare all’incidente Alfa. Come? Difficile dirlo oggi. Con la presidenza di Ato e qualche altro posto nei Parchi prossimi a essere riassegnati? In Forza Italia più di una voce ha già detto “no”: “Il tema posto è di visione e condivisione politica dell’intero contesto e anche su Alfa. Non semplicemente di posti”. Tanto che sulle chat azzurre gira un messaggio post summit in cui si dice che il Carroccio è disposto accettare le istanze portate dai forzisti all’incontro. Forse per questo è già stato calendarizzato un secondo incontro per l’inizio di settimana prossima. Dove il cerchio potrebbe chiudersi.

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