di Adriano Pacifico
Fondazione Iseni y Nervi
La Pet Therapy, che letteralmente sta per “terapia dell’animale da affezione”, prende piede in Italia alla fine degli anni ottanta con alcuni convegni e conferenze sul tema.
Fu lo psichiatra infantile Boris Levenson a coniare il termine Pet Therapy a seguito di episodio casuale: un bambino autistico in cura da lui da parecchio tempo, senza grossi progressi, un giorno conobbe il suo cane Jingles e da quel giorno continuò a voler tornare per potere giocare con l’amico a quattro zampe.
Questo permise al medico di instaurare un rapporto con il piccolo paziente che fino a quel momento non era mai riuscito a creare.
Ovviamente, questo tipo di terapia è da affiancarsi alle più tradizionali cure mediche. È per questo che, tendenzialmente, dietro ad un progetto di Pet Therapy esiste un vera e propria equipe di figure professionali quali medici, psicologi, educatori, veterinari e conduttori responsabili dell’animale.
Questi ultimi però sono le figure più importanti perché grazie all’addestramento mirato e al rapporto con il proprio cane riescono a permettere la buona riuscita di una terapia.
Gli animali che si prestano meglio a questo progetto possono essere cavalli, asini, gatti e conigli, ma sicuramente quello più affine, anche per la sua etimologia, è il cane.
Naturalmente, questi devono possedere un certificato che ne attesti l’idoneità comportamentale e sanitaria per svolgere questa delicata attività.
Inoltre è stato scientificamente dimostrato che prendersi cura e interagire con un animale da compagnia può avere degli effetti incredibili sulle persone.
UN PROGETTO IMPORTANTE
Anche la Fondazione Iseni y Nervi si è impegnata in questo progetto e così nel 2017 ha esportato la Pet Therapy a San Marino lanciando una campagna indirizzata ai pazienti cardiopatici, e non, per l’adozione di un cucciolo. Un gesto significativo che non soltanto permette ai nostri amici a quattro zampe di avere una vita piena di amore, ma prolunga la vita ai malati di cuore e tutte le persone affette da gravi patologie.
La Pet Therapy in Italia è sempre più diffusa; questo fa sperare che il cane e gli altri animali in un futuro non molto lontano siano visti sempre con maggior rispetto.