A Busto i presidenti delle commissioni si comportano come dei passacarte

Maurizio Maggioni

La conclusione della recente assise di Busto al Centro e le dichiarazioni alla stampa di Bottini, “noi gli unici a fare domande e nessuno ci viene dietro”, ripropone una riflessione sul modo di operare del Comune e dei suoi organi rappresentativi.
Tempo fa avevo richiamato l’esigenza di un ruolo attivo delle Commissioni Consiliari; più recentemente Gigi Farioli in una lettera ai Presidenti del Consiglio e delle Commissioni ha ricordato la necessità di rispettare gli impegni già presi e più in generale di prospettare, esigenza da me condivisa, una funzione centrale degli organi consiliari nel processo di trasformazione della città.
Quando invece i Presidenti delle Commissioni si comportano come dei passacarte, queste vengono riunite solo per l’istruttoria delle delibere di Giunta o quando qualcun altro propone interrogazioni o mozioni, oppure non vengono riunite per non interferire con i percorsi di Giunta (se la Giunta sta ancora elaborando, tutti debbono fermarsi ad aspettare).
La ribadita richiesta di far funzionare le Commissioni come organi di consultazione e di elaborazione , è stata ridotta dalla maggioranza di Antonelli dentro lo schema “maggioranza/minoranza” (le richieste di riunioni le faccia la minoranza se ritiene, la maggioranza è soddisfatta di ciò che già fa).
La priorità del ruolo e della funzione delle Istituzioni rappresentative e di ciò che questa implica in un processo di trasformazione della città, è rimasta estranea anche nel dibattitto cittadino che si è ridotto a considerare aspetti secondari.
Busto è una città inserita in un contesto metropolitano, con una popolazione tra le più numerose della Regione: le istituzioni comunali devono essere partecipate con metodo, con ampia consultazione, con capillare ascolto e con aperto confronto promuovendo un coinvolgimento attivo della cittadinanza e delle sue realtà associative.
Il sindacato dei Consiglieri non è il tema.
Potremmo fare, come sicuramente faremo, interrogazioni, mozioni e quant’altro, ma le trasformazioni che sta affrontando la comunità cittadina, dalla sanità alla formazione, alla rigenerazione urbana richiedono un approccio completamente diverso: le Istituzioni, nell’articolazione dei loro organi collegiali devono essere protagoniste di un processo partecipativo e di crescita di relazioni sociali, perché rigenerazione urbana non significa solo recupero dei muri ai quali più degnamente possono presiedere competenti operatori del settore.
La città di Busto non deve più perdere opportunità e tempo  In questa prospettiva il lavoro collaborativo che in Consiglio abbiamo svolto anche con il dott. Gianluca Castiglioni di B.a C. e con Farioli è stato prezioso e sottovalutato.

Maurizio Maggioni – capogruppo PD a Busto Arsizio

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