VARESE – La crisi del centrodestra si riverbera sulla nomina dei consigli di quartiere. Certo, le tempistiche per dare vita ai nuovi parlamentini ci sono tutte. Mail favore del tempo a disposizione non basta per celare il momento di difficoltà della minoranza consigliare. Che arriva divisa proprio su un passaggio che al contrario richiederebbe condivisione e unità.
Commissione lampo e rinvio
La commissione che avrebbe dovuto raccogliere i nomi dei consiglieri di quartiere dura giusto il tempo di accomodarsi, di dare sintetiche motivazioni del rinvio al 13 gennaio e farsi frugali auguri natalizi di rito. Insomma dura un lampo nella “notte buia” del centrodestra, che rimanda le manovre di pace tra Lega, Fratelli d’Italia e le civiche da una parte e Forza Italia dall’altra. Nessuna scintilla, ma freddezza tra i consiglieri (e delegati) presenti dei vari partiti del centrodestra.
Del resto la tempistica fissata dal regolamento consente di allungare la melina, poiché i giorni a disposizione per nominare i consigli di quartiere sono 90 da quando si è insediato il sindaco. Quindi il tempo non manca. E la coalizione di minoranza, che deve trovare una quadra, lo sfrutterà per far rientrare la crisi e arrivare alla prossima commissione con una lista unitaria di nomi.
Crisi? No, vicissitudini
A prendere la parola per primo è stato il consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Giordano, il quale, senza pronunciare la parola “crisi” ha fatto capire la situazione che c’è al momento tra gli alleati: «Le vicissitudini di questi giorni non ci hanno permesso di arrivare a una proposta unitaria. Per questo chiediamo il rinvio della decisione». Ancor più distensive le parole del forzista Simone Longhini: «Credo che l’unica cosa da decidere sia la prossima data, poiché la nostra volontà di arrivare a una quadra di tutta la minoranza non è certo cambiata». Insomma, la pace nel centrodestra è all’orizzonte, ma non verrà sancita sotto l’albero di Natale.
