Affitti brevi a Busto, mercato da attivare: Maffioli convoca gli agenti immobiliari

BUSTO ARSIZIO – L’amministrazione comunale scende in campo per provare a “smuovere” il mercato nel settore della ricettività di breve termine. Serve una “rivoluzione culturale” le parole della vicesindaco e assessore alla cultura e allo sviluppo economico Manuela Maffioli, che ieri, 11 febbraio, ha ospitato al tavolo dello sviluppo economico il primo incontro con le sigle dei rappresentanti delle agenzie immobiliari FIAIP e FIMAA sul tema degli affitti brevi e della ricettività.

Favorire l’incontro domanda-offerta

«Busto è sempre più meta di arrivi e di passaggi, di durate diverse, ma non riesce a rispondere a tutte le esigenze di spazio – sintetizza la vicesindaco Manuela Maffioli – come anticipato, siamo impegnati a fare incontrare domanda e offerta, nell’interesse della città, della sua economia, del suo sviluppo. Il confronto è ad ampio raggio, ma molto dipende da un cambio di mentalità, degli imprenditori come dei proprietari immobiliari. Una “rivoluzione culturale”, tanto per cambiare, in cui crediamo, nonostante gli ostacoli siano numerosi e non tutti a portata di soluzione».

La situazione a Busto

Al tavolo, che vede l’amministrazione impegnata insieme alle associazioni di categoria Confcommercio-Ascom, Confindustria-Univa e Confartigianato, è emerso che la fotografia fatta ai tempi dell’appello ai proprietari immobiliari, è «rispondente alla realtà – sottolinea Maffioli – nei comuni limitrofi ci sono numerose locazioni di persone che gravitano su Busto Arsizio, che rappresentano un mancato indotto per la nostra città».

Il “nuovo” mercato

Si sta infatti ampliando la domanda di affitti di breve durata, che oggi soprattutto “riempiono” i B&B della città, ma anche quelli semestrali e annuali, che vanno dagli insegnanti in supplenza agli sportivi tesserati per i club della città, fino a chi frequenta gli ITS o l’ICMA. In questi casi, il “vecchio” e radicato modello dell’affitto 4+4 rappresenta un problema. Se da un lato c’è un quadro normativo farraginoso, che non favorisce queste formule di media durata (solo sotto i 30 giorni non c’è obbligo di registrazione del contratto), le agenzie immobiliari si stanno organizzando per rendere più agile e meno impegnativo per i proprietari questo turnover più frequente, che appare peraltro remunerativo e non penalizzante rispetto al modello più tradizionale.

Il tramite istituzionale

«Come amministrazione abbiamo chiaro il perimetro delle nostre competenze e siamo consapevoli delle difficoltà di “fluidificazione” tra domanda e offerta – chiosa Maffioli – ma il clima di collaborazione che si è instaurato al tavolo ci fa guardare con fiducia al percorso avviato. È un mercato da attivare che rappresenta un’opportunità di sviluppo della città e che speriamo possa invogliare anche nuovi investitori».

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