Autunno a Lignano Sabbiadoro

Potrebbe sembrare una contraddizione parlare di Lignano in autunno, invece no. Ecco perché

Faro di Lignano Sabbiadoro

Le temperature più fresche, i colori caldi del foliage, i piatti fumanti, il colore arancione della zucca e i tramonti infuocati: l’autunno potrebbe essere sintetizzato con semplici immagini a colori, ma in realtà c’è molto di più. Questa stagione è sinonimo di emozioni e avventure da condividere, soprattutto in quelle destinazioni che col tocco magico autunnale diventano ancora più affascinanti. Come Lignano Sabbiadoro, meta ideale per tutti coloro che amano il buon cibo, la natura e i ritmi non frenetici. Potrebbe sembrare una contraddizione parlare di Lignano in autunno, invece no. Ecco perché.

Una panoramica sulla laguna (foto Pavan Nico)

Baciata dalle tre acque che ne disegnano i confini (salmastra della laguna, dolce del fiume e salata del mare), questa preziosa striscia di terra dell’Alto Adriatico è capace di regalare emozioni autentiche grazie alla sua offerta variegata di attività: dalle passeggiate alle pedalate vicino al mare, dalla scoperta delle cantine e dei vini più pregiati del territorio a un pranzo sulle acque della laguna, dove si possono vivere escursioni alla scoperta di angoli e panorami senza tempo fuori stagione, con quella luce rosso intenso del tramonto che solo in questo periodo si può ammirare.

Per chi è in cerca di un contatto con la natura e l’aria aperta anche fuori stagione, sugli 8 km di spiaggia dorata di Lignano è possibile cimentarsi in diverse attività, come pratiche di meditazione in riva al mare o lunghe e rigeneranti passeggiate a piedi o in bicicletta: per esempio dalla Terrazza a Mare fino al Faro Rosso, dove ci si può fermare ad ammirare da un lato la spiaggia e dall’altro la laguna assaporando il profumo dell’aria salmastra, oppure, nella direzione opposta, percorrere tutta la penisola fino alle foci del Fiume Tagliamento per navigare a bordo del passo barca X-River e sperimentare itinerari nella vicina sponda veneta. Mentre i ciclisti provetti da Lignano potranno raggiugere Marano Lagunare contemplando la rigogliosa vegetazione autoctona costeggiando la laguna o il fiume.

Laguna di Marano (foto Crivellari)

Per immergersi totalmente nel mondo fatato della laguna, si può raggiungere, con un’escursione o in autonomia, la Riserva Naturale Valle Canal Novo, dove i baluginii dell’autunno iniziano a dipingere il paesaggio con una tavolozza di colori caldi. Le prime luci dell’alba regalano spettacolari giochi di ombre e riflessi sulle acque tranquille lagunari, un’opportunità unica di realizzare scatti fotografici che catturano l’essenza di questo meraviglioso scenario. 

Chi invece ha la passione del birdwatching, qui può trovare un vero e proprio regno di volatili dalle specie più disparate: lungo i sentieri, è possibile scorgere fenicotteri rosa e numerosi anatidi, come le alzavole e i moriglioni. Anche la flora non è da meno: le canne di palude donano un tocco dorato al paesaggio, mentre le rose canine e le tamerici aggiungono un’atmosfera bucolica creando un paesaggio da osservare rispettosamente in punta di piedi. 

Un battello gourmet

Da Marano Lagunare poi, a partire da ottobre, è possibile pranzare direttamente su un battello grazie a “Laguna in Tecja”: un’imbarcazione munita di un salone coperto e riscaldato che permette di pranzare e andare alla scoperta dei paesaggi e delle secolari tradizioni culinarie locali.

Laguna in tecja (foto Pavan Nico)

Diverse le proposte di degustazione a base di pesce e carne, tra queste spiccano “Molluschimania”, “Scampi chi può”, “Mille gransi blu”, “Canocia day”, “Bisato in speo”, “Laguna Selvaggia” e “Boreto Maranese”.

Una crociera tra i Casoni

Grazie ai servizi di imbarcazione presenti sul territorio, si può anche vivere l’esperienza di una minicrociera alla scoperta dei tradizionali Casoni. Partendo dal Faro Rosso di Lignano Sabbiadoro, si può compiere un viaggio indietro nella storia di queste dimore, un tempo utilizzate dai pescatori, che sembrano vere e proprie palafitte sospese sulle acque lagunari.

Casoni della laguna di Marano (foto archivio PTVFVG)

Costruite utilizzando il materiale a disposizione, come le canne palustri, utili per isolare l’interno dal freddo e dal vento di bora, al loro interno i pescatori erano soliti accendere un focolare per scaldare le fredde notti in solitaria.  

Laguna in tecja (foto Pavan Nico)

A spasso tra le cantine del territorio

Terminata l’escursione in laguna, ci si può rilassare con un aperitivo in una delle tante cantine vitivinicole della zona e gustare i vini locali: dalla Ribolla Gialla al Friulano, dal Pinot Grigio alla Malvasia, solo per citarne qualcuno. Durante le degustazioni, i vini sono serviti in abbinata con piatti del territorio come ad esempio le sarde in saor, ossia le alici marinate in un condimento di cipolle in agrodolce, i sievoli sotto sal o la zuppa di pesce alla maranese, piatto autentico della storia di questa zona. Ma sono da provare anche piatti regionali come il Frico con la polenta, una pietanza a base di patate e Montasio servito con la polenta, che ben esalta il sapore dei vini locali, racchiudendo tutto l’incanto e le tante anime di questo territorio.

Per informazioni:
www.lignanosabbiadoro.it