Altro passo verso lo sgombero della casba di Cerro: tolto il gas agli inquilini rimasti

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CERRO MAGGIORE – Passo dopo passo, sempre attraverso il dialogo e con la ricerca di soluzioni abitative alternative; ma senza neanche derogare alla tabella di marcia stabilita. Così il Comune di Cerro Maggiore sta procedendo allo sgombero ordinato dal sindaco tre settimane fa degli inquilini della cosiddetta casba di via Dante (nella foto), pericolosa e inagibile per più carenze e che pertanto necessita di una radicale ristrutturazione.

Il nuovo passo compiuto questa mattina, mercoledì 14 settembre, è stato il distacco della fornitura del gas, operazione inderogabile e fra le più urgenti per ridurre i rischi nello stabile e poter procedere in sicurezza con lo sgombero annunciato, quando arriverà il momento di farlo. Uno sgombero da effettuare, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, «nella maniera più serena, ma anche più rapida possibile».

Mini presidio degli ultimi irriducibili

All’arrivo del personale dell’ufficio tecnico mandato dal Comune, i pochi residenti rimasti, appena 5 famiglie per un totale di 25 persone, hanno inscenato un mini presidio di protesta, tenuto sotto controllo dai 5 agenti di Polizia locale che accompagnavano i tecnici.

L’amministrazione Berra monitora costantemente la situazione in via Dante, dove in pratica le persone presenti diminuiscono ogni giorno. All’inizio di questa settimana altre famiglie hanno lasciato l’immobile, mentre fra quelle rimaste alcune hanno accettato l’alloggio alternativo messo a disposizione dal Comune: in tutto, ne sono stati individuati 13, con un canone d’affitto concordato e calibrato su questa emergenza abitativa. L’importo è appena superiore a quello standard di Aler perché, come previsto dalla legge, deve coprire anche i costi degli investimenti sostenuti dal Comune per le manutenzioni.

Proseguono le trattative

Il prossimo passo da compiere prima di intervenire con la forza sarà convincere gli ultimi inquilini ancora decisi a restare. La trattativa è delicata anche per la concomitanza della campagna elettorale, che sottrae risorse di polizia necessarie per questi servizi, e per la presenza di famiglie straniere ma anche di un anziano inquilino italiano, l’ultimo dei proprietari “storici” di un appartamento nell’immobile. Le proposte del Comune non sempre vengono accolte dalla controparte, che alimenta così uno sterile tira e molla. In ogni caso, la giunta prosegue con gli atti formali da compiere per arrivare allo sgombero definitivo in breve tempo.

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