Raffica di dimissioni, Molgora non è più sindaco. Angera commissariata 

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ANGERAAlessandro Paladini Molgora non è più il sindaco di Angera. Dopo otto anni e mezzo in fascia tricolore il suo mandato si è ufficialmente concluso questa mattina, 28 dicembre, quando sette consiglieri comunali (su 13) hanno presentato in concomitanza le proprie dimissioni. E’ il risultato della grave crisi politica che si è innescata nove giorni fa in maggioranza, con la spaccatura tra il gruppo rimasto fedele al primo cittadino e i quattro “scissionisti” di “A come Angera” guidati dal vice Marco Brovelli. 

La parola fine 

Le dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri comunali è uno dei casi previsti dal Tuel per destituire un sindaco prima della sua scadenza naturale. Le dimissioni devono essere presentate contemporaneamente: di fatto è una mozione di sfiducia senza possibilità di appello nei confronti dell’esecutivo, finalizzata espressamente allo scioglimento del consiglio e che quindi non dà luogo alla surroga dei consiglieri dimissionari. Ed è esattamente quello che è avvenuto questa mattina. Con due distinti documenti separati, a testimoniare che le dimissioni non sono il risultato di  medesime motivazioni, in municipio si sono presentati i quattro ex di maggioranza (Brovelli, l’ex assessore Francesca Burattinello e i consiglieri Nicolò Ponti e Cristian Andrei Haldan) e i tre rappresentanti della lista civica di minoranza Allea (Milo Manica, Marcella Androni e Giacomo Baranzini). 

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Lega non pervenuta 

Non pervenuta invece Maria Stella Tonin, che si è presentata in municipio ma all’ultimo non ha firmato. La Lega, seconda forza di opposizione, dalla posizione attendista di ieri è passata nei fatti a una posizione a favore alla continuità. Le dimissioni odierne erano una inequivocabile scelta di campo: o si sostiene Molgora o si va tutti a casa. E il Carroccio ha deciso di provare a mantenere lo status quo, una mossa interessante in prospettiva delle prossime elezioni che a questo punto si terranno in forma anticipata la prossima primavera. A ore è attesa la nomina del commissario prefettizio che traghetterà Angera fino a quella data.

La nave è affondata   

Dopo nove giorni termina dunque l’agonia di un’amministrazione che, nei numeri, non aveva più ragione di essere già prima di Natale. Il sindaco, anziché prenderne atto, ha provato ad arroccarsi manifestando a più riprese la volontà di continuare. Ma non ce l’ha fatta. Non riuscendo a ricucire lo strappo e non trovando una nuova maggioranza che lo sostenesse ha provato a scaricare tutte le colpe sul gruppo dell’ex vicesindaco, dipingendosi agli occhi degli angeresi come «il comandante di una nave che ha una grossa falla a causa di qualcun altro a pochi metri dal porto». Quali siano le ragioni che porteranno Angera al commissariamento e di chi siano le responsabilità ancora non è del tutto chiaro, ma di certo il comandante – lo insegna il codice di navigazione – è sempre il responsabile di quello che succede a bordo ed è chiamato a esercitare autorità e autorevolezza soprattutto quando le acque sono agitate tenendo l’equipaggio unito e motivato. Di conseguenza, un vero comandante non può mai essere esente da colpe.

Le reazioni

Di seguito la nota diramata da Milo Manica di Allea:

Non festeggiamo la fine di questa Amministrazione, di cui abbiamo sempre riconosciuto il mandato elettorale. Anzi, ora è tempo di ricostruire sulle macerie.

“Commissario per un anno e mezzo? No, grazie.” Così sintetizzano i consiglieri dimissionari di Allea Milo Manica, Giacomo Baranzini e Marcella Androni a seguito della crisi innescata dalla rottura del vice Sindaco Brovelli.

Con le dimissioni depositate al protocollo del Comune di Angera, stamattina abbiamo posto fine al triste spettacolo che da diversi mesi va in scena nell’Amministrazione. La gente è stanca di giochini di palazzo: abbiamo offerto una via d’uscita al Sindaco, chiedendogli di dimettersi per evitare prove di forza.

Spiace non aver potuto avere modo di chiedere in Consiglio Comunale un chiarimento alle due parti, opportunità che abbiamo cercato di portare avanti, ma i tempi stretti rischiavano di portare la città a un commissariamento di un anno e mezzo. Abbiamo quindi scelto il male minore, constatato che non ci siano i numeri per proseguire la legislatura in serenità.

Avremo modo di raccontare pubblicamente come sono andate le ultime fasi di questa crisi, con una serata pubblica. Analizzeremo la situazione attuale e imposteremo insieme ai cittadini le basi per ripartire.

I consiglieri di Allea ringraziano i cittadini per il mandato ricevuto nel maggio 2019, che è stato espletato nell’interesse della città stando all’opposizione per questi tre anni e mezzo.

Il tempo dei rancori personali finisca presto e ci si rimetta in gioco per il futuro della città, imparando dagli errori passati per poter guardare al futuro con speranza. Bisogna ripartire, c’è una comunità stanca e disunita che è necessario ricostruire. I cittadini avranno la saggezza necessaria per affidare l’incarico alle persone giuste e noi siamo a disposizione.

Milo Manica, portavoce del gruppo conclude: “L’unione forzata dei due gruppi di maggioranza, siglata 8 anni fa, è arrivata all’epilogo. La parola torni ai cittadini per un cambio di passo: serve un nuovo governo della città. Sia chiaro sin da ora: non faremo accordi solo per vincere, ma ci prepariamo a governare.”

Angera Molgora sindaco dimissioni – MALPENSA24