Il sindaco ritira le deleghe: non c’è più la maggioranza ad Angera

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ANGERA – Salta la maggioranza ad Angera. Il sindaco Alessandro Paladini Molgora ha ritirato – oggi, 19 dicembre – le deleghe al vicesindaco Marco Brovelli e all’assessore Francesca Burattinello. Una diretta (e ovvia) conseguenza della nascita del nuovo gruppo indipendente “A come Angera”, che farà riferimento all’ormai ex numero due in paese. E scoppia il caos: il Comune è a un passo dal commissariamento.

«Siamo liberi»

Considerando il quadro attuale, la maggioranza imbarca acqua da ogni lato. Ed è lo stesso Brovelli a dare la stoccata: «Siamo in massima libertà, senza più legami di alcun genere. Il ruolo di maggioranza, anche come gruppo indipendente, che avevamo proposto nel segno della collaborazione e della disponibilità, è venuto meno. A questo punto non dobbiamo rispettare nessun vincolo. Il sindaco ha tolto le deleghe, non c’è più il dialogo: d’ora in poi sosterremo soltanto opere e scelte condivise con la popolazione e con il consiglio. Se non è possibile, noi voteremo contro». Insomma, il più classico profilo politico di una minoranza.

La maggioranza crolla

Fino all’ultimo veleno. Sono i beninformati a rincarare la dose: c’è chi dice che il sindaco non abbia del tutto blindato i consiglieri che, per il momento, gli sono rimasti fedeli. Tradotto: qualcuno sta ancora valutando su quale carro salire. La maggioranza è a un passo dal crollo.

Angera commissariata?

Natale di trattative per la politica angerese. La maggioranza ha ufficialmente preso due direzioni differenti. Da una parte, Brovelli: artefice dello strappo, appoggiato ufficialmente da Burattinello e dai consiglieri Nicolò Ponti e Cristian Andrei Haldan. Dall’altra, ciò che resta della squadra di governo: il sindaco sostenuto dagli assessori Antonio Campagnuolo e Valeria Baietti (i due papabili candidati a diventare il nuovo vice di Paladini Molgora), ma anche dai consiglieri Angelo Paracchini e Maria Bonini. Premessa che apre un nuovo scenario. E lo dicono i numeri: considerati i rapporti tesi degli ultimi anni, è scontato che il sindaco non possa trovare un’àncora di salvezza nella minoranza, che offra sostegno al governo per garantire l’attività amministrativa e scongiuri un commissariamento sempre più probabile con le ore che passano. Dovesse saltare il banco, Angera resterebbe senza sindaco fino alla prossima primavera, quando i cittadini potranno essere richiamati alle urne per le elezioni anticipate. Un’ipotesi quanto più concreta, visto che la minoranza finora non ha mai mostrato qualche tipo di condivisione con la politica del sindaco. Tutt’altro, quella di Allea è stata dall’inizio un’opposizione con il coltello fra i denti. Mentre, quella di Insieme per Angera (gruppo sostenuto dalla Lega) è stata per lo più un’opposizione assente.

Ora cosa succederà?

Per terminare anzitempo il mandato Paladini Molgora sono due le possibili strade. O la maggioranza dei consiglieri – che quindi comprende “A come Angera”, “Allea” e “Insieme per Angera” – firma le proprie dimissioni dal consiglio comunale, facendo decadere in automatico l’amministrazione. Oppure è il primo cittadino che, prendendo atto di non avere più la maggioranza dalla sua parte, sceglie di fare in autonomia un passo indietro.

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